Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 08 ottobre 2024
 
 

A Piacenza il Festival del diritto

26/09/2012  Dal 27 al 30 settembre a Piacenza esperti e pubblico discutono su come salvare e rilanciare la cultura dell'integrazione, in una fase in cui sembra prevalere il conflitto.

Diritto, solidarietà, conflitto: attorno a questa terna concettuale si svilupperà il Festival del diritto, in scena a Piacenza dal 27 al 30 settembre. Una terna affascinante, ricca di relazioni e implicazioni interne, che verranno sviscerate in quattro intensi giorni di dibattiti, incontri, lezioni con la partecipazione di esperti nazionali e internazionali.

Sembra vivere una crisi profonda, la solidarietà.
Crisi in parte dovuta e in parte acuita dalle condizioni economiche, che inducono alla chiusura, che provocano paure, che rendono più ardua l'accoglienza e la generosità. Sarebbe tuttavia miope nascondere che, all'origine di tale situazione economica, sta una più profonda crisi culturale, dentro la quale la cultura della solidarietà è stata messa all'angolo, se non soppiantata, lasciando prevalere il conflitto in tutte le sue forme.

Dovunque vogliamo lo sguardo, l'opposizione, il contrasto, la "guerra" sembrano avere la meglio sulla solidarietà. In campo economico, abbiamo assistito al trionfo di un modello neoliberista, che fa del mercato un arbitro onnipotente. I flussi migratori sono sempre più osteggiati dalle popolazioni e dalle politiche governative. Uno scontro generazionale, all'interno delle società, pone i giovani contro i vecchi, ciascuno convinto che i propri intressi confliggano con quelli altrui. E non fanno certo ben sperare gli scenari internazionali, in particolare sul fronte siriano, iraniano e di tante aree dell'Africa e dell'Asia.

Il Festival del diritto di Piacenza, però, lancia una provocazione culturale ancora più sottile: vedere nel conflitto non la semplice opposizione, non la lotta in cui uno dei contendenti deve cedere, bensì la via attraverso la quale pervenire a nuove forme di solidarietà. Se lasciate a se stesse, tante forze ed energie presenti nella società possono esprimersi come contrapposizione, dando vita ad altrettanti duelli che non possono portare che a nuovi odi, nuove tensioni e quindi nuovi conflitti. Se invece vengono incanalate, indirizzate e regolate, esse possono dare vita a una dialettica virtuosa, un confronto e un dialogo anche serrati, epure tesi a individuare soluzioni condivise.

Affinché ciò avvenga, diventa centrale e decisivo il ruolo del terzo termine della terna concettuale, il diritto. Ad esso spetta tracciare il premimetro e le regole del gioco, affinché ogni voce abbia la facoltà di esprimersi, di recitare la propria parte e, nel confronto con le altre voci, dare forma a nuove soluzioni, nuove esperienze, ala passo con i tempi e del difficoltà del presente.

Sarà dunque interessante verificare come il tema del festival verrà declinato nei vari appuntamenti di Piacenza. Per una visione completa del programma e dei relatori, e anche per acquisire tutte le informazioni pratiche per il soggiorno (comprese alcune convenzioni per i partecipanti al festival), rimandiamo al sito ufficiale: www.festivaldeldiritto.it

I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo