Il responso del sondaggio realizzato dall'Istituto Demopolis è piuttosto chiaro: nella spending review permanente, meglio esercitare le forbici su pubblica amministrazione, spese della politica e spese militari e lasciar stare sanità, ordine pubblico e scuola.
Spending review in inglese vuol dire "revisione della spesa" ma in italiano diventa "taglio". E nelle risposte al sondaggio si può anche vedere, volendo ma senza troppo sforzo, una sorta di rivolta delle famiglie sugli apparati, dei cittadini sulle amministrazioni. Un lamento che il Governo Renzi sembra raccogliere: dal taglio delle tasse per i redditi medio-bassi alla lunga lista che il commissario Cottarelli ha preparato con 103 ragionerie territoriali, 103 commissioni tributarie provinciali, 107 sedi dell'Agenzia delle entrate, 15 mila centri di elaborazione dati (ne basterebbe un centinaio, dicono), per finire con Camere di commercio, Motorizzazione, Aci, Province. Con, dicono, 85 mila scrivanie da sgomberare entro il 2016.
Consola, per contro, che si consolidi nella mentalità degli italiani l'idea che l'istruzione debba restare una priorità nella spesa pubblica. Sembra scontato ma per lungo tempo non lo è stato. Così come non è certo stata una priorità, anche qui per lungo tempo, la cura del territorio, anche se l'incuria ci costa miliardi e miliardi ogni anno alla prima pioggia fuori stagione.
Il no ai tagli (sarebbero solo gli ultimi di una lunga serie) alla sanità era quasi scontato, soprattutto se teniamo conto che la popolazione italiana invecchia e il bisogno di cure (mediche) oltre che di cura (accompagnamento e custodia) aumenta senza sosta.
Un'ultima considerazione, di quelle che si dicono "a naso": forse gli italiani non se la prenderebbero tanto con i dipendenti pubblici se la pubblica amministrazione non sembrasse, fin troppo spesso, un ostacolo alla risoluzione dei problemi, invece che uno strumento positivo. E' un problema di sistema e di legislazione, di burocrazia pletorica e inestricabile, di norme e regolamenti inutili. E per questo, non c'è spending review che tenga.