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giovedì 12 settembre 2024
 
Francia
 

Charlie Hebdo: la strage opera di terroristi di professione

07/01/2015  La motivazione può essere islamica ma i killer non sono certo due fanatici. L'azione rivela una preparazione di tipo militare e un'organizzazione ramificata.

Il terrorista si appresta a uccidere il poliziotto davanti alla sede di "Charlie Hebdo".
Il terrorista si appresta a uccidere il poliziotto davanti alla sede di "Charlie Hebdo".

Chi ha avuto lo "stomaco" di osservare i video della strage di Parigi, compreso quello in cui uno dei terroristi uccide a sangue freddo un poliziotto già ferito, che le televisioni rimandano a getto continuo, ha di sicuro notato una cosa: gli assassini non si comportano come certi fanatici che pure, nel corso degli anni, hanno falciato tante vite innocenti.

Gli stragisti di Parigi sono preparati e organizzati: indossano maschere e hanno portato con sé molte munizioni. Sono calmi, sempre padroni di sé. Sparano per strada senza cercare copertura, convinti di avere, almeno in quel momento, una superiore potenza di fuoco rispetto (ovviamente) ai passanti ma anche rispetto ai poliziotti che accorrono e che sono costretti a retrocedere. Gridano, ma più per spaventare che perché spaventati. Non vogliono lasciare testimoni (e finiscono il poliziotto che, da terra, chiede pietà) né tracce: nel video si vede benissimo che uno dei terroristi, prima di salire nell'auto della fuga, si china a raccogliere una scarpa, evidentemente perduta nel corso della sparatoria.

In poche parole: la strage è opera di professionisti, ex soldati oppure miliziani che sono stati perfettamente addestrati. E non si tratta dell'azione di due pazzi isolati: i killer sono arrivati alla redazione di Charlie Hebdo nel momento in cui erano presenti il direttore e quasi tutti i redattori. Compiuta la strage sono riusciti a scappare senza particolari difficoltà, abbandonando l'auto della fuga davanti a una fermata del metro. Possono quindi essersi allontanati sotto terra o in superficie, a piedi o a bordo di qualche altro mezzo.

Tutto questo sa di organizzazione, pianificazione, progettazione, radicamento nell'ambiente e conoscenza dei bersagli. E quindi anche di finanziamenti, coperture, complicità. Anche per la Francia, dove negli ultimi anni non sono mancati attentati di matrice islamista, questo è un "salto di qualità" che mette paura. Deve di conseguenza mettere paura all'Europa intera. 

 
 
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