Un viaggio tra passato
e futuro, come dice il titolo, per raccontare la storia del Kosovo, il lembo di
terra nel cuore dei Balcani, che è oggi uno Stato a metà. Con il supporto dello
Stato maggiore dell’Esercito e in collaborazione con Sky Cinema, Michele Bongiorno
ha realizzato un docufilm che va in onda stasera 20 aprile sul canale 314 di
Sky e sul canale 50 del digitale terrestre. “Nella terra dei Merli: Kosovo tra passato e futuro”, dal nome
che questa terra ha ereditato da un’antica leggenda. Si narra infatti che
questi uccelli, avendo beccato i cadaveri dei guerrieri uccisi nella
resistenza dei serbi contro gli ottomani, li facciano rivivere ogni volta che
sorvolano il Kosovo.
Prodotto da Good Day
Films, il docufilm è dedicato ai soldati italiani, uomini e donne che, lontano
dai riflettori, in Kosovo «si impegnano ogni giorno a garantire la sicurezza
delle popolazioni serba e albanese, in una situazione sospesa, dove il
conflitto etnico cova ancora sotto la cenere, riuscendo a porsi come mediatore
imparziale e apprezzato da entrambe le etnie», spiega l’esercito .
In compagnia di tre
unità di Lmt (liaison monitoring team) dell’Esercito Italiano, che si occupano di
monitorare le necessità e le esigenze sociali della popolazione in tutto il
territorio, il docufilm parte dal Villaggio Italia, dove ha sede il
MultiNational Battle Group -West della Kfor, e racconta tutto il Paese, dall’enclave
di Gorazdevac, dove risiede una delle ultime comunità serbe rimaste in Kosovo,
alla città divisa di Mitrovica, dove le differenze etniche sono ancora vissute
con astio e sospetto. Le immagini mostrano il monastero ortodosso di Zociste,
ricostruito interamente grazie alla Kfor dopo la sua distruzione, e quello di
Decani, ancora sottoposto a difesa armata, il palazzo presidenziale al
Memoriale di Prekaz, l’antica moschea del villaggio di Prekouluka e la Grande
Moschea di Pristina.
Il racconto, che tratta anche del problema dei Foreign Fighters, è
arricchito dalle testimonianze del Comandante di Kfor, il generale Guglielmo
Luigi Miglietta, della presidentessa uscente del Kosovo Atifefe Jahjaga, dei
professori universitari di Pristina e Mitrovica, da imam, da monaci, da artisti,
da studenti e giornalisti che cercano di immaginare il futuro possibile.