la chiesa di Myra, sotto la quale è stato rilevato il sepolcro
Le spoglie mortali di San Nicola, alias Babbo Natale, non si troverebbero a Bari, come tutti hanno da sempre creduto, bensì nella lontana Turchia. Roba da terremoto diplomatico, da intrigo internazionale, alla vigilia del Natale poi.
La notizia, in realtà, era già trapelata qualche tempo fa, ma è stata ripresa con forza in questi giorni. A darla è stata l’equipe di archeologi che sta scavando il sito di Myra, antichissimo centro romano e cristiano, a pochi chilometri dall’attuale cittadina di Demre, nella parte meridionale della Turchia. Tenetevi forte: i veri resti di San Nicola, vescovo di Myra nel IV secolo, non sarebbero stati portati in nave a Bari nel 1087 da alcuni marinai pugliesi mandati in Anatolia proprio per trafugare le spoglie mortali del Santo, ritenute a rischio a causa dell’occupazione ottomana. Ma sarebbero sempre rimaste laggiù, racchiuse in un sarcofago che giace ancora oggi al di sotto di un tempio anteriore a quello attuale, e scoperto grazie al sofisticato occhio tecnologico di un georadar.
Così, dentro a quella tomba rimasta intatta, secondo il direttore della Soprintendenza di Antalya, Cemil Karabayram, che guida la campagna di scavi a Myra, potrebbe esservi custodito il corpo di San Nicola-Babbo Natale. E a Bari, allora, chi sarebbe sepolto nella cattedrale al posto del vescovo elargitore di doni ai poveri, trasfiguratosi nei secoli nel vecchio con barba bianca, di rosso vestito, che porta regali ai bambini? Karabayram ipotizza che si tratti dei resti di un sacerdote anonimo, vissuto in un’epoca successiva a quella del Santo: un uomo anziano di pelle scura, con barba e capelli grigi, secondo un’antropologa inglese che sessant’anni fa ne analizzò lo scheletro. E chi glielo dice adesso ai devoti del santo?
Insomma, Babbo Natale starebbe in Turchia, laddove ha vissuto? Andiamoci piano, il condizionale è d’obbligo. E il primo ad ammetterlo è lo stesso sovrintendente: il sarcofago non è stato ancora aperto, perché difficile da raggiungere senza causare danni alle strutture sovrastanti. Quindi i baresi, fino a prova contraria, possono ancora considerarsi i legittimi custodi di Santa Claus. O, meglio dire, dei suoi resti mortali. Perché Babbo Natale, in realtà, come sanno tutti i bambini, è vivo e in piena attività. Nel frattempo ha solo scelto climi più freddi e ha sbiancato la barba.