Dopo diversi rinvii, la Commissione europea ha presentato oggi a Bruxelles il nuovo pacchetto di misure sull’immigrazione mirato al superamento del regolamento di Dublino. ”A seconda delle diverse situazioni negli Stati membri e delle fluttuanti pressioni migratorie, la Commissione propone un sistema di contributi flessibili da parte degli Stati membri”, è la proposta di Bruxelles.
Questi contributi possono andare dalla ricollocazione dei richiedenti asilo dal paese di primo ingresso all'assunzione della responsabilità del rimpatrio delle persone senza diritto di soggiorno fino a varie forme di sostegno operativo. Sebbene il nuovo sistema si fondi sulla cooperazione e su forme flessibili di sostegno inizialmente su base volontaria, saranno richiesti contributi più rigorosi nei periodi di pressione su singoli Stati membri, sulla base di una rete di sicurezza.
"Tutti gli Stati Ue dovranno mostrare solidarietà verso i Paesi sotto pressione: potranno farlo o con i ricollocamenti, o con i rimpatri sponsorizzati. Sono queste le due componenti fondamentali del meccanismo di solidarietà obbligatorio”, ha spiegato la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson.
Di fatto, scegliendo la strada della “flessibilità”, la Commissione prende atto che all’interno dell’Unione non c’è unità di vedute e constata il fallimento del piano di ricollocamenti obbligatori lanciato dalla Commissione, e approvato dal Consiglio a maggioranza qualificata. Il fallimento è dovuto all’atteggiamento dei Paesi del gruppo di Visegrad (Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia), che si sono rifiutati di accogliere i richiedenti asilo di loro spettanza.
Ancora ieri il Cancelliere austriaco Sebastian Kurz aveva sostenuto che la redistribuzione in Europa dei richiedenti asilo "ha fallito”."Il sistema non può funzionare così ma con una migliore difesa delle frontiere esterne, lottando insieme contro i trafficanti e inviando aiuti nei Paesi di provenienza", dei migranti, aveva aggiunto il cancelliere conservatore.
Presentando le proposte in materia di immigrazione, Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ha dichiarato: "Proponiamo oggi una soluzione europea per ripristinare la fiducia tra gli Stati membri e la fiducia dei cittadini nella nostra capacità, come Unione, di gestire la migrazione. L'UE ha già dimostrato in altri settori di poter adottare misure straordinarie per conciliare prospettive divergenti. Abbiamo creato un mercato interno complesso, una moneta comune e un piano di ripresa senza precedenti per ricostruire le nostre economie. È giunto il momento di affrontare la sfida di gestire la migrazione congiuntamente, con il giusto equilibrio tra solidarietà e responsabilità".
“Spetta ora al Parlamento europeo e al Consiglio”, conclude la Commissione, “esaminare e adottare l'intera legislazione necessaria per realizzare una vera politica comune in materia di asilo e migrazione.