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lunedì 14 ottobre 2024
 
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La veglia dei giovani, una Cattedrale a cielo aperto

21/06/2015  Sabato 20 giugno migliaia di giovani provenienti da un po' tutta Italia e dall'Europa si sono ritrovati nell'ex area industriale della chiesa del Sacro Volto. L'happening degli oratori: canti, danze, riflessioni, preghiere, adorazione eucaristica. Quasi una Gmg. La partecipazione dell'arcivescovo, monsignor Cesare Nosiglia. Domenica 21 l'incontro con papa Francesco.

Un mare di giovani e una piccola barca, simbolicamente pronta per prendere il largo. Il colpo d'occhio è di quelli che non si dimenticano facilmente. Sabato 20 giugno più di 10.000 ragazzi si sono raccolti in preghiera,  nel silenzio irreale della notte. Si sono preparati per accogliere papa Francesco, con cui hanno in agendca un incontro domenica pomeriggio e poi ancora lunedì, prima che lui riparta per Roma.  E' uno dei momenti più forti dell'”Happening degli oratori e dei giovani”, organizzato a Torino in concomitanza con la visita del Santo Padre. Gli organizzatori hanno descritto questa esperienza come una “mini-Gmg” e il clima che si respira è proprio quello dei grandi raduni internazionali.

Ma con alcune particolarità, legate al momento speciale che il capoluogo piemontese sta vivendo in questo periodo, grazie all'Ostensione della Sindone e alle celebrazioni per il bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco. E' l'imbrunire quando l'area Vitali del parco Dora (ex zona industriale scelta per l'incontro) inizia a popolarsi. Arrivano gruppi alla spicciolata: si preparano per una notte all'aperto, montano tende, srotolano materassini e sacchi a pelo. Girando tra i capannelli è facile ascoltare tutte le parlate regionali d'Italia e anche diverse lingue straniere. Ci sono ospiti da Francia, Inghilterra, Spagna, Polonia, Finlandia, qualcuno perfino dall'Argentina e da altri Paesi del Sud America. E' una grande festa: gli abbracci, le risate, le canzoni. Spunta perfino un pallone da calcio, proprio come potrebbe accadere nel cortile di un qualsiasi oratorio. Ma quando inizia la veglia, presieduta da monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, e concelebrata dai Vescovi del Piemonte e della Valle d'Aosta, tutto cambia e il vociare d'improvviso fa posto al silenzio.

L'intera riflessione è imperniata sul capitolo 21 del Vangelo di Giovanni, quello che racconta l'apparizione del Risorto ai discepoli, nel contesto della pesca miracolosa sul lago di Tiberiade. Ecco perché ai piedi del palco è “ormeggiata” una vera barca da pescatore, con tanto di reti. Ed è solo uno dei tanti simboli che si susseguono in questa serata di solstizio, mentre gli ultimi raggi di sole sembrano proprio non volersi arrendere all'oscurità. Per l'happening è arrivata la croce delle Gmg, portata da una delegazione polacca (sarà infatti la città di Cracovia a ospitare, nel 2016, la prossima Giornata della Gioventù). C'è poi un'icona appositamente realizzata per l'occasione: al centro la crocifissione, nella cornice i volti di 8 santi legati ai giovani, da don Bosco a papa Wojtyla.

«Oggi – osserva monsignor Nosiglia durante l'omelia - Gesù richiede alla sua Chiesa un amore più grande, attraverso il pressante invito del successore di Pietro, papa Francesco, che la spinge a uscire fuori dai suoi recinti autoreferenziali che abitualmente abita e in cui si sente sicura e protetta. È un amore che allarga l’orizzonte del suo abbraccio misericordioso verso tutti, buoni e cattivi, vicini e lontani, credenti e non, e che sopratutto privilegia i poveri e gli esclusi. Per questo vi invito, carissimi, a stimolare le vostre comunità, oratori e gruppi a non chiudersi in se stessi paghi di quanto si fa insieme nei cerchi ristretti di riferimento, ma ad avere il coraggio di oltrepassare le frontiere che innalziamo nei confronti degli altri».

L'attrazione che il Papa esercita su questi ragazzi è evidente. Lo sentono vicino, sanno che lui parla la loro lingua e non vedono l'ora di ascoltarlo. Basta nominare Francesco perché, istintivo, scatti l'applauso. C'è chi si è preparato per mesi (grazie anche al progetto Turin for Young, una collaborazione tra la pastorale diocesana e quella salesiana), chi ha scelto di slancio, all'ultimo momento. Monica e Stefania, 21 e 25 anni, di Busto Arsizio (Varese) due giorni fa hanno ricevuto un sms da un loro amico coetaneo: «Ci sono ancora posti per vedere il papa. Andiamo?». Non ci hanno pensato due volte: «Questo Papa ci ha conquistate – dicono – e stavamo cercando un'occasione per poterlo vedere dal vivo. Quando, parlando 'a braccio', si rivolge ai giovani e li guarda negli occhi, le sue parole vanno in profondità». Dalla Lombardia arriva anche suor Stefania, della famiglia salesiana. Accompagna 20 allievi dei centri di formazione professionale (futuri barman e parrucchieri). «I miei ragazzi sono affascinati da papa Francesco. Ma per noi questo viaggio significa anche un percorso alla scoperta di don Bosco. Appena arrivati siamo andati in pellegrinaggio alla basilica di Maria Ausiliatrice».

Maurizio e Andrea, 30 e 34 anni, di Alassio (Savona) ormai sono dei veterani delle Gmg. «Siamo stati a Colonia nel 2005, poi a Madrid nel 2011. Ora, da educatori dell'oratorio, vogliamo proporre un'avventura del genere ai ragazzi più giovani. Soprattutto per chi proviene da piccoli centri, è essenziale fare esperienza di Chiesa in un contesto così ampio e accogliente». Quando finisce la veglia, sulle note dell'Emmanuel (inno della Gmg 2000, ormai un grande classico dei raduni giovanili), per chi lo desidera la preghiera continua ancora, nella vicinissima chiesa del Santo Volto (ispirata all'immagine dell'uomo della Sindone). Poi qualche ora di riposo, prima di riprendere il cammino verso piazza Vittorio Veneto, dove in mattinata il Santo Padre celebrerà la Messa. Nel pomeriggio di domenica 21, alle 18, l'incontro vero e proprio del Papa con i giovani. Lunedì 22, ancora nel pomeriggio, il saluto dei giovani al Santo Padre, in Piazza Solferino, prima che Jorge Mario Bergoglio riparta per Roma. 

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