Un mare di giovani e una piccola barca,
simbolicamente pronta per prendere il largo. Il colpo d'occhio è di
quelli che non si dimenticano facilmente. Sabato 20 giugno più di 10.000 ragazzi si sono
raccolti in preghiera, nel silenzio irreale della notte. Si sono preparati
per accogliere papa Francesco, con cui hanno in agendca un incontro domenica pomeriggio e poi ancora lunedì, prima che lui riparta per Roma. E' uno dei momenti più forti dell'”Happening degli oratori e
dei giovani”, organizzato a Torino in concomitanza con la visita
del Santo Padre. Gli organizzatori hanno descritto questa esperienza
come una “mini-Gmg” e il clima che si respira è proprio quello
dei grandi raduni internazionali.
Ma con alcune particolarità,
legate al momento speciale che il capoluogo piemontese sta vivendo in
questo periodo, grazie all'Ostensione della Sindone e alle
celebrazioni per il bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco.
E' l'imbrunire quando l'area Vitali del
parco Dora (ex zona industriale scelta per l'incontro) inizia a
popolarsi. Arrivano gruppi alla spicciolata: si preparano per una
notte all'aperto, montano tende, srotolano materassini e sacchi a
pelo. Girando tra i capannelli è facile ascoltare tutte le parlate
regionali d'Italia e anche diverse lingue straniere. Ci sono ospiti
da Francia, Inghilterra, Spagna, Polonia, Finlandia, qualcuno perfino
dall'Argentina e da altri Paesi del Sud America. E' una grande festa:
gli abbracci, le risate, le canzoni. Spunta perfino un pallone da
calcio, proprio come potrebbe accadere nel cortile di un qualsiasi
oratorio.
Ma quando inizia la veglia, presieduta
da monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, e concelebrata
dai Vescovi del Piemonte e della Valle d'Aosta, tutto cambia e il
vociare d'improvviso fa posto al silenzio.
L'intera riflessione è
imperniata sul capitolo 21 del Vangelo di Giovanni, quello che
racconta l'apparizione del Risorto ai discepoli, nel contesto della
pesca miracolosa sul lago di Tiberiade. Ecco perché ai piedi del
palco è “ormeggiata” una vera barca da pescatore, con tanto di
reti. Ed è solo uno dei tanti simboli che si susseguono in questa
serata di solstizio, mentre gli ultimi raggi di sole sembrano proprio
non volersi arrendere all'oscurità. Per l'happening è arrivata la
croce delle Gmg, portata da una delegazione polacca (sarà infatti la
città di Cracovia a ospitare, nel 2016, la prossima Giornata della
Gioventù). C'è poi un'icona appositamente realizzata per
l'occasione: al centro la crocifissione, nella cornice i volti di 8
santi legati ai giovani, da don Bosco a papa Wojtyla.
«Oggi
– osserva monsignor Nosiglia durante l'omelia - Gesù richiede alla
sua Chiesa un amore più grande, attraverso il pressante
invito del successore di Pietro, papa Francesco, che la spinge a
uscire fuori dai suoi recinti autoreferenziali che abitualmente abita
e in cui si sente sicura e protetta. È un amore che allarga
l’orizzonte del suo abbraccio misericordioso verso tutti, buoni e
cattivi, vicini e lontani, credenti e non, e che sopratutto
privilegia i poveri e gli esclusi. Per questo vi invito, carissimi, a
stimolare le vostre comunità, oratori e gruppi a non chiudersi in se
stessi paghi di quanto si fa insieme nei cerchi ristretti di
riferimento, ma ad avere il coraggio di oltrepassare le frontiere che
innalziamo nei confronti degli altri».
L'attrazione
che il Papa esercita su questi ragazzi è evidente. Lo sentono
vicino, sanno che lui parla la loro lingua e non vedono l'ora di
ascoltarlo. Basta nominare Francesco perché, istintivo, scatti
l'applauso. C'è chi si è preparato per mesi (grazie anche al
progetto Turin for Young, una collaborazione tra la pastorale
diocesana e quella salesiana), chi ha scelto di slancio, all'ultimo
momento. Monica e Stefania, 21 e 25 anni, di Busto Arsizio (Varese)
due giorni fa hanno ricevuto un sms da un loro amico coetaneo: «Ci
sono ancora posti per vedere il papa. Andiamo?». Non ci hanno
pensato due volte: «Questo Papa ci ha conquistate – dicono – e
stavamo cercando un'occasione per poterlo vedere dal vivo. Quando,
parlando 'a braccio', si rivolge ai giovani e li guarda negli occhi,
le sue parole vanno in profondità». Dalla Lombardia arriva anche
suor Stefania, della famiglia salesiana. Accompagna 20 allievi dei
centri di formazione professionale (futuri barman e parrucchieri). «I
miei ragazzi sono affascinati da papa Francesco. Ma per noi questo
viaggio significa anche un percorso alla scoperta di don Bosco.
Appena arrivati siamo andati in pellegrinaggio alla basilica di Maria
Ausiliatrice».
Maurizio e Andrea, 30 e 34 anni, di Alassio (Savona)
ormai sono dei veterani delle Gmg. «Siamo stati a Colonia nel 2005,
poi a Madrid nel 2011. Ora, da educatori dell'oratorio, vogliamo
proporre un'avventura del genere ai ragazzi più giovani. Soprattutto
per chi proviene da piccoli centri, è essenziale fare esperienza di
Chiesa in un contesto così ampio e accogliente». Quando finisce la
veglia, sulle note dell'Emmanuel (inno della Gmg 2000, ormai un
grande classico dei raduni giovanili), per chi lo desidera la
preghiera continua ancora, nella vicinissima chiesa del Santo Volto
(ispirata all'immagine dell'uomo della Sindone). Poi qualche ora di
riposo, prima di riprendere il cammino verso piazza Vittorio Veneto,
dove in mattinata il Santo Padre celebrerà la Messa. Nel pomeriggio di domenica 21, alle 18, l'incontro vero e proprio del Papa con i giovani. Lunedì 22, ancora nel pomeriggio, il saluto dei giovani al Santo Padre, in Piazza Solferino, prima che Jorge Mario Bergoglio riparta per Roma.