Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 25 aprile 2025
 
 

La vera questione morale: l'evasione

26/08/2011  L'evasione fiscale significa, parlando da cristiani, rifiuto dell’amore fraterno, della solidarietà, della presa di coscienza dei doveri di tutti verso la comunità in cui si vive.

Questo editoriale è stato scritto, nella sostanza e nei princìpi valutativi della realtà, da Benedetto XVI, dal cardinale Angelo Bagnasco e da Giorgio Napolitano. Ciascuno nel proprio ruolo, hanno parlato nei medesimi giorni, a Madrid per la Giornata mondiale della gioventù e a Rimini per il Meeting di Cl, alla generazione che della crisi economica appare sempre più chiaramente la vittima designata nel futuro, prossimo e lontano.

Con toni diversi, il Papa, il presidente della Cei e il capo dello Stato hanno prosciugato la materia complicata di una tempesta da incubo, condensandola in una sintesi perfetta, che vorremmo fosse utilizzata al meglio nell’attuale dibattito parlamentare sulla Manovra, per tanti aspetti discutibile, proposta dal Governo. Si tratta di una “questione morale” nell’ambito di un’economia che sta passando da una illusoria sistemazione post-ideologica su un vago modello liberista, a una mondializzazione in cui una totale assenza di etica delega alla finanza il compito di regolare un sistema che, in realtà, non conosce altre regole che la tutela di interessi particolari, spacciati per fini ultimi della democrazia.

Una “questione morale” che in quanto universale tocca i comportamenti di ciascuno di noi, e diventa “angosciante” soprattutto quando condanna quel fenomeno che si chiama “evasione fiscale”, ma che significa, parlando da cristiani, rifiuto dell’amore fraterno, della solidarietà, della presa di coscienza di doveri di tutti verso la comunità in cui si è chiamati a vivere.

In un libro poco letto quando sarebbe stato utile farlo, Giustizia senza limiti (pubblicato in Italia nel 2003 da Bollati-Boringhieri), l’analista sociale Serge Latouche lo scrive senza mezzi termini: «La pretesa deontologia degli affari e l’etica del mercato sono una truffa. Tutti i colpi sono utilizzati quando sono in gioco i soldi: il dumping, la manipolazione dei prezzi, lo spionaggio industriale, le Opa selvagge, le stock options, il ricorso ai paradisi fiscali (le isole Cayman ospitano 25 mila società).

I sudditi imitano i signori: la frode fiscale diventa uno sport generalizzato». E così via. In Italia, i soliti radicali chiamano gli ingenui a raccolta su Facebook per condannare i “privilegi della Chiesa” che non paga le tasse, come l’Ici, per le sue “imprese”. Peccato che proprio le Caritas offrano ogni giorno gratis un po’ di cibo a pranzo e a cena ai “padri separati” o divorziati che non ce la fanno più, ultime vittime di quella strategia per lo sradicamento della famiglia che tante “battaglie civili” radicali hanno utilizzato e continuano a utilizzare nella sfortunata Italia dei digiuni pannelliani.

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
7

Stai visualizzando  dei 7 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo