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giovedì 20 marzo 2025
 
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«La Vergine ci insegni a "rubare" a Dio uno stile fatto di generosità e "bene-dire"»

12/12/2020  Le parole di papa Francesco pronunciate durante la celebrazione eucaristica per la celebrazione della festa della Beata Vergine Maria di Guadalupe

Abbondanza, benedizione e dono. Ruota intorno a queste tre parole l’omelia pronunciata il 12 dicembre da papa Francesco nel corso della celebrazione eucaristica presieduta all’Altare della Cattedra nella Basilica Vaticana, in occasione della festa liturgica della Beata Vergine Maria di Guadalupe. Anzitutto “l’abbondanza – ha spiegato il Papa soffermandosi sulla prima delle tre realtà riflesse nell’immagine della Madonna -, perché Dio sempre si offre in abbondanza, sempre dà in abbondanza. Lui non conosce le dosi. Si lascia ‘dosare’ dalla sua pazienza. Siamo noi che – per la nostra stessa natura, per i nostri limiti – conosciamo la necessità delle comode rate. Lui invece si dà in abbondanza, completamente. E dove c’è Dio, c’è abbondanza”.

Pensando al mistero del Natale, la liturgia di Avvento “prende dal profeta Isaia molto di questa idea dell’abbondanza. Dio si dà tutto, come è, totalmente. La generosità può essere – a me piace pensare così – un ‘limite’ di Dio (almeno uno!): l’impossibilità di darsi in modo diverso che non sia in abbondanza”, ha osservato Francesco. Benedizione, ha quindi spiegato definendo così l’incontro di Maria con Elisabetta, deriva da benedire che vuol dire “dire-bene”. E Dio, “fin dalla prima pagina della Genesi, ci ha abituato a questo suo stile di dire bene. La seconda parola che pronuncia, secondo la Bibbia, è: ‘Ed era buono’, ‘è buono’, ‘era molto buono’”. Lo stile di Dio “è sempre di dire bene, per questo la maledizione è lo stile del diavolo, del nemico; lo stile della meschinità, dell’incapacità di donarsi totalmente, il ‘dire male’”. “Dio – assicura Francesco – sempre dice bene”.

Se Dio “sempre dice bene”, lo dice “con piacere, lo dice donandosi”. Così il Papa, nell’’omelia della Messa per la Beata Vergine Maria di Guadalupe. Dopo abbondanza e benedizione, la terza realtà riflessa, secondo Francesco, nell’immagine della Madonna è “dono”. “Un dono – spiega – che ci viene dato in Colui che è tutta grazia, che è tutto Lui, tutto divinità: nel Benedetto. Un dono che ci viene dato in Colei che è ‘piena di grazia’, la ‘Benedetta’. Il Benedetto per natura e la Benedetta per grazia: sono i due riferimenti che la Scrittura indica. A lei si dice: ‘benedetta tu tra le donne’, ‘piena di grazia’. Gesù è il Benedetto che porta la benedizione”.

Per il Papa, “guardando l’immagine di nostra Madre che aspetta il Benedetto, la piena di grazia che attende il Benedetto, comprendiamo un po’ di questa abbondanza, del dire il bene, del ‘benedire'”, e del “dono di Dio che si è presentato a noi nell’abbondanza del suo Figlio, per natura, nell’abbondanza di sua Madre, per grazia”. Di qui l’esortazione conclusiva: “Che contemplando oggi l’immagine di Nostra Madre, possiamo ‘rubare’ a Dio un po’ di questo stile che Lui ha: la generosità, l’abbondanza, il ‘bene-dire’, mai maledire, e trasformare la nostra vita in un dono, un dono per tutti”.

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