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sabato 26 aprile 2025
 
Vite di santi
 

La verità su Maria Maddalena

24/07/2019  Moglie di Gesù, peccatrice, progenitrice dei re francesi... Sono tante le leggende e le false notizie sulla donna che testimoniò per prima la risurrezione. Chi fu veramente? Ce lo spiega il teologo Natale Benazzi che le ha dedicato un libro edito da San Paolo

Poche righe nei quattro Vangeli ricordano la figura di Maria Maddalena. Per tutti è stata la testimone della Risurrezione di Cristo. In particolare nel Vangelo di Giovanni si legge che davanti al sepolcro vuoto la donna interrogò un giardiniere, senza accorgersi che era Gesù, e solo quando sentì la sua voce che diceva: «Maria» lo riconobbe, chiamandolo «maestro». Eppure intorno alla sua figura sono state costruite tante leggende, e anche, con un termine molto in voga, fake news. A riportare il ruolo di Maria Maddalena nell’ambito della verità storica ed evangelica è il teologo Natale Benazzi nel libro Maria Maddalena, storia di un vero amore e di una straordinaria confusione (Edizioni San Paolo).

«I Vangeli la citano in altre due occasioni», precisa Natale Benazzi: «Ai piedi della croce e quando si parla di una donna da cui sono stati cacciati i sette peccati. L’equivoco sulla sua condizione di prostituta nasce nel VI secolo da papa Gregorio Magno, il quale in un’omelia disse che, secondo lui, la donna che lava i piedi a Gesù e glieli asciuga con i capelli e la peccatrice sono la stessa persona. Quella che era solo un’opinione assurge a verità e Maria Maddalena diventa la donna che, dopo aver a lungo peccato, incontra Gesù e diventa il prototipo della discepola. In realtà non sappiamo chi fosse davvero. Possiamo immaginare che, essendo seguace di Gesù, era una donna con qualche difficoltà, perché vedova o malata. Gesù in quel tipo di società era l’unico che ascoltava le donne, era un eversivo, il profeta degli ultimi, quello che diceva che le adultere non andavano lapidate. Sua madre stessa era un reietta, per le cirscostanze del suo concepimento fuori dal matrimonio».

Sulla Maddalena c’è una significativa bibliografia a partire dalla Vita della Beata Maria Maddalena e sua sorella Santa Marta dell’arcivescovo di Magonza ed erudito Rabano Mauro, che fa coincidere la Maddalena con Maria di Betania. Un’opera quasi tutta di fantasia. Secondo una tradizione priva di fondamento, Maria Maddalena sarebbe stata la compagna di Gesù apocrifo di Tommaso in cui si dice che Gesù baciava Maddalena sulla bocca. In realtà non si trattava di un bacio carnale; infatti a quel tempo baciare sulla bocca era un segno della sapienza.

Tanto però è bastato per immaginare che Maddalena fosse stata la sposa di Gesù e che i due ebbero un figlio, fino alla leggenda, ripresa anche da Dan Brown in Il codice da Vinci, per cui la donna arrivò nella Francia del Sud e lì diede origine alla discendenza dei re francesi e che il Sacro Graal fosse in realtà il “sangue reale”. In un piccolo paese dell’Occitania, Rennes-le-Château, si narra che il parroco Bérenger Saunière durante i lavori di ristrutturazione della parrocchia, eseguiti tra il 1887 e il 1897, avesse trovato un misterioso tesoro, tra cui delle pergamene che accertavano la storia della discendenza dal figlio di Gesù dei Merovingi. Un’ipotesi portata avanti dallo scrittore Plantard e che ha fatto del paesino la meta di numerosi cultori dell’esoterismo.

«Un’altra di queste fake news», dice Benazzi, «ipotizza che nell’affresco dell’Ultima Cena quello che è indicato come l’apostolo Giovanni in realtà sia una donna, la Maddalena appunto. Ipotesi suggestiva, ma senza nessuna documentazione». Ci sono sicuramente molte altre opere d’arte che raffigurano la Maddalena. Tra queste un’intensa scultura lignea di Donatello e la Cappella della Maddalena nella Basilica inferiore di Assisi, affrescata da Giotto e i suoi collaboratori tra il 1307 e il 1308 con le storie della santa.

Tornando ai Vangeli l’appellativo di Maddalena deriverebbe da Magdala, un luogo della Palestina. Come si giustifica che in alcuni casi la figura della Maddalena viene confusa con quella di Maria di Betania? «Per i fautori di questa ipotesi Maddalena non è riferito al luogo, ma a un titolo nobiliare», precisa Benazzi, «e significherebbe la dama della torre».

Si riuscirà mai a fare luce su questi misteri? «L’unica speranza è ritrovare degli antichi documenti. In fondo gli ultimi reperti, I codici di Nag Hammâdi, sono stati rinvenuti in Egitto nel 1945».

Chiediamo all’autore del saggio che cosa lo ha spinto a dedicare uno studio a questo personaggio: «È una delle figure più affascinanti del Vangelo e, da credente, trovo che sia una cosa davvero bella il fatto che si possa riconoscere Gesù dalla voce e non dalla vista. È stato Giovanni Paolo II a darle il titolo di “prima degli apostoli”, che poi papa Francesco ha ripreso elevando a festa liturgica a lei dedicata la memoria del 22 luglio».

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