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mercoledì 26 marzo 2025
 
spiritualità
 

La vita di don Dolindo Ruotolo è stata un annuncio vivente del Vangelo

13/12/2021  A Martina Franca la presentazione della biografia del sacerdote napoletano morto nel 1970 con don Luigi Epicoco e Luciano Regolo, condirettore di "Famiglia Cristiana" e co-autore del volume: «Riuscì a trarre un percorso di santificazione da un’esperienza umanamente tendente alla dannazione»

Don Luigi Maria Epicoco e Luciano Regolo durante la presentazione del libro
Don Luigi Maria Epicoco e Luciano Regolo durante la presentazione del libro

Donatella Gianfrate

“Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia luce a tutti coloro che sono in casa”. Riprende un versetto di Matteo ed esordisce così don Luigi Maria Epicoco, sacerdote e scrittore, dialogando con Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana e autore del volume Gesù, pensaci tu – Vita, opere, scritti & eredità spirituale di don Dolindo Ruotolo nel ricordo della nipote (Edizioni Ares), presentato domenica nella Parrocchia di Regina Mundi di Martina Franca, in provincia di Taranto. Il testo è la prima biografia completa di don Dolindo Ruotolo, sacerdote napoletano morto in odore di santità nel 1970. Le parole di don Luigi che dialoga con l’autore riflettono la sensazione che dice di aver provato avvicinandosi alla figura di Don Dolindo, uno dei più grandi mistici dei nostri tempi.

Approcciandosi al testo di Regolo, la percezione che il sacerdote sia stato una lampada sì ardente, ma tenuta sotto il moggio per tanto tempo, è forte. Alle sofferenze fisiche, don Ruotolo in vita dovette aggiungere anche quelle psicologiche, dovute all’ostracismo delle stesse istituzioni ecclesiastiche che lo sospesero a divinis per ben diciassette anni. Quale mortificazione più grande, per un sacerdote, del non poter celebrare così al lungo? Ripercorrendo le pagine del volume di Regolo, don Luigi Epicoco scorge tra le righe come già la vita stessa di Don Dolindo sia stata un annuncio vivo del Vangelo. La santità del religioso (che lo stesso Padre Pio, con il quale aveva un intenso contatto spirituale, definiva l’”apostolo di Napoli”) è un segno che continua a essere vivo, anche a diversi anni dalla morte.

L’errore nel quale si può incorrere, rileggendo la vita del sacerdote, potrebbe essere quello di semplificare il dolore come un’esperienza che, di per sé e da sola, santifica. “Non basta vivere la sofferenza per entrare in un percorso di santità. – riporta don Luigi - Il dolore è anzi in grado di tirar fuori il peggio che è in noi”. Nel dolore ci si sente soli, incompresi dal resto del mondo, frustrati e impotenti rispetto ai progetti e ai desideri di vita. La sofferenza non ha nulla di santificante in sé. Qual è allora la grandezza dei santi come don Ruotolo? L’essere riusciti a trarre un percorso di santificazione da un’esperienza umanamente tendente alla dannazione. La crocifissione di Cristo ne è la dimostrazione. La croce si staglia sul Calvario in un panorama di totale silenzio. Gli evangelisti esprimono il dolore di Cristo crocifisso con poche parole, sette in tutto. Accanto a lui i due ladroni. Sorvolando sulle ben note parole del ladrone buono, al quale viene annunciata la certezza dell’imminente Paradiso, Epicoco si sofferma sull’altro uomo, quello che passa alla storia come il “cattivo”, le cui parole però rispecchiano la visione mondana delle sofferenze e delle aspettative. Parole così disperatamente umane che dicono “se sei Dio, perché non mi salvi da questa sofferenza?”.

Il dolore sembra messo lì appositamente per instillare nell’uomo il dubbio che Dio sia davvero Padre: come può un genitore permettere che i propri figli soffrano, senza intervenire? La testimonianza eroica di don Dolindo è una risposta viva, vera: nei momenti di dolore, di mortificazione del corpo e dell’anima per le circostanze avverse della vita, il religioso si abbandona completamente a Dio e lo fa senza indugio alcuno. Il totale affidamento al Signore diventa allora per lui, e per coloro che lo circondano, un immenso tempo di grazia.

“Gesù, pensaci tu”, la giaculatoria che don Dolindo soleva pronunciare sempre, diventa così un progetto di vita: tre parole che hanno il senso di missione. La via della santificazione di fronte al dolore passa per l’atto di abbandono completo a Dio, e la letizia spirituale che ne deriva, comune a Don Ruotolo, come a San Pio da Pietrelcina, Natuzza Evolo e altri mistici, non è propria ma viene da Dio. Ecco che la biografia di Don Dolindo Ruotolo lascia nel lettore un retrogusto che ispira desiderio di santità. Non è semplicemente la lettura di una storia, ma occasione di ispirazione per la propria storia personale.

Il Libro

«Gesù, pensaci tu!». Vita, opere, scritti & eredità spirituale di don Dolindo Ruotolo nel ricordo della nipote

€ 16,00 € 15,20 -5% Editore: Ares Collana: Profili Pubblicazione: 14/09/2020 Pagine: 288 Formato: Libro in brossura ISBN: 9788881559770 La prima biografia completa di uno dei più grandi mistici della nostra epoca, il napoletano don Dolindo Ruotolo (1882-1970). Un volume che resterà punto di riferimento, poiché fondato sulla testimonianza e i documenti anche fotografici originali in possesso della nipote Grazia, oggi ultranovantenne, che ha voluto condividere l'immenso lascito esistenziale e spirituale dello zio con il giornalista Luciano Regolo.

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