Suor Laura Cenci.
La testimonianza di suor Laura Cenci, apostolina (Famiglia Paolina) - In un tempo come questo, dove la povertà generalizzata e le divisioni causate dalle guerre stanno imperversando, Papa Francesco, nel suo Messaggio per la 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, afferma con la forza e la passione del profeta che tutti siamo “Chiamati a edificare la famiglia umana”. È questa la prima e grande vocazione a cui tutti, personalmente e insieme, siamo invitati a rispondere.
Il Messaggio del Papa si inserisce nel percorso del Sinodo, in un clima di ascolto, di partecipazione e condivisione che sta avvenendo nelle comunità ecclesiali di tutto il mondo. Mentre le nazioni si combattono, si barricano dietro alle ideologie e alla paura del diverso-da-me, come singoli e come Chiesa siamo chiamati a riscoprire e a fare nostra la missione di Cristo: riunire l’umanità in una sola famiglia e riconciliarla con Dio. Ogni persona di questo mondo è, allora, nostro fratello e sorella; è una creatura voluta e amata da Dio per la quale egli ha avuto un pensiero unico e speciale, e nella quale ha posto una scintilla di sé, un sogno, una aspirazione particolare da realizzare nel corso della sua vita. In questa prospettiva, non solo i singoli, ma anche i popoli e le comunità hanno una “vocazione”!
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La “vocazione”, poi, è anche una questione di sguardi. Se per tutti c’è una chiamata comune e crediamo che ogni vita è vocazione, per chi ha scelto di seguire Gesù e il Vangelo, prima o poi incontrerà il suo sguardo. Occhi negli occhi, dove la creatura si ritrova con il suo creatore, dove l’amore ti penetra nel profondo e scava in te nuove sorgenti, ti mostra nuovi orizzonti e tira fuori da te la parte migliore che non sapevi di avere. Papa Francesco nel suo messaggio afferma: «Si attribuiscono a Michelangelo Buonarroti queste parole: “Ogni blocco di pietra ha al suo interno una statua ed è compito dello scultore scoprirla”. Se questo può essere lo sguardo dell’artista, molto più Dio ci guarda così: in quella ragazza di Nazaret ha visto la Madre di Dio; nel pescatore Simone figlio di Giona ha visto Pietro, la roccia sulla quale edificare la sua Chiesa; …in Saulo, duro persecutore dei cristiani, ha visto Paolo, l’apostolo delle genti. Sempre il suo sguardo d’amore ci raggiunge, ci tocca, ci libera e ci trasforma facendoci diventare persone nuove».
Questa Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni ci fa capire che la vocazione non è un’esclusiva dei preti, dei consacrati, dei missionari. Ma è la festa di tutti coloro che, ogni giorno, con le proprie scelte, nella famiglia, nel lavoro, nello studio, nella carità… si lasciano guardare da Cristo, rispondono alla sua chiamata, e con lui costruiscono vita e futuro.
Chi segue Cristo impara a curare le ferite dell’umanità e del creato; si mette alla scuola dell’accoglienza e del perdono; si dà da fare con “creatività e intelligenza dialogante” a cercare vie di pace e trovare nuovi equilibri nelle relazioni; lavorerà nel testimoniare con la vita che una grande famiglia umana unita nell’amore non è un’utopia, ma è il progetto per il quale Dio ci ha creati!