"Continuerò ad aiutare la Calabria facendo onestamente il mio lavoro di farmacista e ad occuparmi di beni culturali". Maria Carmela Lanzetta ha appena lasciato nelle mani del sottosegretario Del Rio le sue dimissioni da ministro per gli affari regionali. “Ho mantenuto la parola data”, spiega decisa ricevendoci al primo piano del suo ufficio in via della Stamperia. La parola che sarebbe tornata in Calabria a fare l’assessore nella nuova giunta di Oliverio E anche se, in realtà, l’assessore non lo farà più, ha deciso di “essere coerente a quanto si era stabilito”.
La Lanzetta riassume brevemente la vicenda: “Ho aderito con entusiasmo alla proposta di tornare in Calabria come assessore per dare il mio contributo nel campo dell’educazione, della cultura, dello sviluppo, della formazione. Mi sembrava una sfida molto bella. Ma la composizione della giunta è stata fatta in modo tale da non consentirmi di accettare, ben sapendo la mia storia. Quando ho accettato, in un primo momento, non immaginavo la presenza di De Gaetano (sia ben inteso che non è una questione personale), in quanto non lo avevano neanche candidato alle elezioni regionali. E se non è stato candidato alle regionali, perché proporlo adesso come assessore? Quali sono i motivi veri? Quando domenica sera mi hanno comunicato i nomi sono rimasta molto perplessa e titubante, ma mi sono presa un giorno di tempo per riflettere e per approfondire la questione. Dopo un giorno ho preso la decisione di non entrare nella giunta calabrese, perché rimangono ombre e dubbi di cui, tra l'altro, hanno parlato per giorni interi tutti i giornali".
Non fa passi indietro per restare al ministero neppure dopo aver rinunciato all’assessorato. “Perché lo avevo già detto e mantengo la parola data. Per fare l’assessore non ci sono le garanzie necessarie. E credo che questa possa essere anche una bella scossa per le persone che vogliono una Calabria governata alla luce del sole".
L’unica preoccupazione adesso è quella di salvaguardare il lavoro fatto finora dal suo ministero e anche i posti di lavoro: “Non ho portato nessuno dei miei, ma ho lasciato al loro posto addetto stampa, segreteria, tutti i posti che non erano ‘incardinati’. In un momento di crisi come questo mi sembra che non si possano lasciare a casa delle persone. Non solo, vorrei rispondere anche a coloro che mi hanno accusato di aver fatto degli sprechi ricordando che ho utilizzato per il ministero solo ed esclusivamente persone che erano già stipendiate dallo Stato. Spostandole da altre posizioni, ma senza aggravare il ministero di nuove assunzioni. In questo sono stata molto rigorosa, non mi si può accusare di nulla”.