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L’Aquila tre anni dopo su Youtube

04/04/2012  In un documentario di due Associazioni di volontariato le storie di una comunità che resiste e vuole rivivere

«Io a casa mia ancora non ci posso entrare, e invece ci sono entrati gli sciacalli: mi hanno portato via pure le palle dell’albero di Natale»: quella di Vincenzo De Masi, presidente dell'Aquila rugby, è solo una delle storie raccontate nel web-documentario "Questa è L'Aquila" di Andrea Cardoni e Andrea Ranalli con Rosamaria Sbiroli. Voce narrante, MoniOvadia. Tre anni dopo il terremoto che il 6 aprile 2009 ha messo in ginocchio la città, c'è chi, come i volontari dell'Anpas (assistenza socio-sanitaria e protezione civile) e quelli di Shoot4change (organizzazione no profit di fotografi e videomaker), ha voluto riportare l'attenzione dei media e della società civile su una storia che, drammaticamente, non sembra avere fine. Il documentario non è altro che il contenitore delle testimonianze di una comunità che non si rassegna a vivere nelle tendopoli. È proprio a loro che è stato dedicato il progetto: in fondo sono molti quelli che ad un certo punto hanno scelto di andarsene rinunciando a una parte importante della propria identità e delle proprie origini. Ma chi è rimasto vuole andare avanti e veder rinascere L'Aquila così come promesso dal Governo Berlusconi all'indomani del terremoto. La verità che i proclami del tipo "Non vi lasceremo soli" sono andati delusi già distanza di pochi mesi dalla tragedia.


Anpas e Shoot4change sono state direttamente coinvolte durante l'emergenza del 2009: i primi con l'intervento di 2300 volontari provenienti da tutta Italia chiamati a prestare assistenza alle popolazioni colpite; i secondi con la realizzazione dei primi reportage di fotografia "sociale".

Qui il trailer del documentario che verrà presentato giovedì 5 aprile e sarà on line a partire dal giorno successivo sui siti di entrambe le associazioni www.anpasnazionale.org e www.shoot4change.net.

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