Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 10 ottobre 2024
 
 

Latte miele e falafel. Israele delle tribù

21/10/2013  Un bel libro di Elisa Pinna che si addentra negli innumerevoli "strati" che formano ciò che chiamiamo Israele.

Un venditore di palloncini a Gerusalemme (Reuters).
Un venditore di palloncini a Gerusalemme (Reuters).

Il giornalismo sul Medio Oriente, e su Israele e palestinesi in particolare, fin troppo spesso si realizza nel proclamare con grande enfasi delle grandi banalità. Per fortuna questo non è il caso di Latte miele e falafel, il libro che Elisa Pinna ha da poco pubblicato presso le Edizioni di Terra Santa e che domani, 22 ottobre, viene presentato al Circolo della Stampa di Milano (Corso Venezia 48) alle ore 18.

La Pinna, giornalista dell'agenzia Ansa e grande esperta delle questioni mediterranee e mediorientali, ha giustamente aggiunto al titolo un "Viaggio tra le tribù di Israele" che porta subito il lettore sulla strada giusta. Israele non è un Paese grande ma è un Paese profondo. Strati su strati su strati di diverse culture, etnie, orientamenti politici, tradizioni, memorie, contribuiscono a farne ciò che è. Una stratificazione così tenace e complessa da rendere, infatti, quasi impossibile una precisa e comprensibile definizione dello stesso Israele.

La stessa dizione "Stato ebraico" è largamente insufficiente. Perché in ogni caso Israele non è solo lo Stato degli ebrei ma anche dei cristiani, dei musulmani e dei drusi. E poi perché la corrispondente definizione di "Stato islamico" non basta a definire, per esempio, l'Arabia Saudita, nè a caratterizzarla rispetto ad altri Stati islamici come la Libia o l'Iran. E ancora: Israele è uno Stato europeo, come molti (ma non tutti) israeliani certamente e con giuste ragioni pensano, o è uno Stato del Medio Oriente come la collocazione geografica e la cultura di una parte importante della sua popolazione imporrebbero?

Il lavoro giusto, rispetto a questo cumulo di realtà diverse collegate dal rapporto con l'ebraismo, è proprio quello della Pinna. Che affronta il puzzle Israele tessera per tessera, quindi tribù per tribù, come la storia impone. Dagli ebrei orientali, i "mizrahi", arrivati dopo la fondazione dello Stato, lungamente discriminati ma dagli anni Settanta decisivi nell'orientare la politica nazionale, ai cristiani, dai musulmani (moderati e radicali, anch'essi uniti dalla definizione religiosa ma divisi su tutto il resto) agli immigrati russi che negli anni Novanta hanno rivitalizzato l'aliyah che pareva ormai esaurita.

I coloni e i beduini, gli ebrei ultraortodossi e i coloni, i superstiti kibbutzim laici e i pacifisti. Il libro della Pinna è un bel bagno di umiltà e di realismo da cui si esce più freschi e più aperti.
 

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo