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giovedì 27 marzo 2025
 
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Laudato si': finanza, banche e dintorni

19/06/2015  Ci sono "alcuni assi portanti che attraversano l’enciclica", scrive il papa: "L’intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta; la critica al nuovo paradigma e alle forme di potere che derivano dalla tecnologia; l’invito a cercare altri modi di intendere l’economia e il progresso". Il commento del mondo del credito cooperativo italiano.

Il Credito cooperativo italiano desidera ringraziare papa Francesco per il dono dell’enciclica “Laudato si’ – Sulla cura della casa comune”, dedicata alla tutela del Creato, alla difesa dell’ambiente, alla promozione di una autentica “conversione ecologica” che tocchi tutti gli ambiti dell’agire umano: economico, sociale, relazionale. Nell’enciclica trovano spazio temi come “sobrietà”, “servizio”, “sussidiarietà” e - naturalmente - quello del “bene comune”; concetti all’interno dei quali Papa Francesco indica esperienze e soluzioni efficaci ed a portata di mano, tra le quali spiccano lacooperazione e la promozione di reti comunitarie.

In particolare, la cooperazione viene citata nei paragrafi 179 e 180 a proposito delle imprese in forma di cooperative che “in alcuni luoghi si stanno sviluppando per losfruttamento delle energie rinnovabili che consentono l’autosufficienza locale” o – nello specifico dell’agricoltura – sottolineando l’incentivo a “facilitare forme di cooperazione edi organizzazione comunitaria che difendano gli interessi dei piccoli produttori e preservino gli ecosistemi locali dalla depredazione”. “Papa Francesco scrive anche – questo un primo commento del presidente di Federcasse (l’associazione nazionale delle BCC e Casse rurali) Alessandro Azzi - che “l’istanza locale può fare la differenza”. E questo è un messaggio di estrema importanza,utile a far comprendere come il localismo, se correttamente interpretato, sia una ricchezza per tutti e una soluzione a tanti problemi che affliggono oggi le nostre società basate sulla competizione e sulla sterile ricerca del profitto”.

“Esprimiamo, come Credito Cooperativo, profonda gratitudine per queste parole del Pontefice – dice ancora Azzi – ed al tempo stesso sentiamo la responsabilitàdi ribadire il nostro impegno ad adottare comportamenti, scelte, strategie finalizzati allacostruzione dell’autentico bene comune ispirato ai principi della solidarietà sociale, dellasussidiarietà e delle cooperazione, che un altro grande Papa, Benedetto XVI, aveva definito – nell’Enciclica Caritas in Veritate - “espressione di amore intelligente”. “Apprezziamo in modo particolare – dice ancora Azzi – l’analisi di papa Francesco sui dissesti causati dalla finanza speculativa. Nell’enciclica leggiamo infatticome la crisi finanziaria del 2007-2008 sarebbe stata “occasione per sviluppare unanuova economia più attenta ai principi etici, e per una nuova regolamentazionedell’attività finanziaria speculativa e della ricchezza virtuale. Ma non c’è stata unareazione che abbia portato a ripensare i criteri obsoleti che continuano a governare ilmondo”.

“Il fatto che ancora oggi – afferma il presidente di Federcasse - le attività puramente speculative continuino a muovere il 98% dei flussi finanziari globali, vuol dire che c’è ancora molta strada da fare per un cambiamento di rotta sostanziale. Per questol’autorevole parola del Pontefice ci auguriamo possa innescare un dibattito al più alto livello possibile sulla necessità di ripensare la finanza e di sostenere le esperienze delle banche di comunità che, ovunque nel mondo, si sono dimostrate un validissimo antidoto alla crisi”.“Quando siamo capaci di superare l’individualismo, si legge ancora nell’enciclica –conclude Azzi - si può effettivamente produrre uno stile di vita alternativo e diventapossibile un cambiamento rilevante nella società. Il nostro impegno, su questo è semprestato - e sarà - massimo”.

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