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Laudato si', «Il Papa indica una riconciliazione tra uomo e ambiente»

18/06/2015  «Con questa enciclica», spiega Pierluigi Malavasi, professore di Pedagogia all’Università Cattolica di Brescia, «Francesco indica la via di riconciliazione tra ecologia umana ed ecologia ambientale, tra diritti delle persone e salvaguardia del pianeta»

Come leggere e prepararci ad accogliere l'enciclica di papa Francesco? L'abbiamo chiesto a Pierluigi Malavasi, professore di Pedagogia alla Facoltà di scienze della formazione dell'Università Cattolica di Brescia, direttore dell'Alta Scuola per l'Ambiente e soprattutto autore di molte pubblicazioni sul tema della custodia del creato. Proprio su questo tema ha portato il suo contributo all'interno del gruppo di lavoro istituito dalla Cei.

Il percorso che porta a questa enciclica è chiaro: "Fin dal suo esordio - spiega - Francesco parla della ‘vocazione del custodire' che abbraccia l'intero creato e ha una dimensione che riguarda tutti».
L'omelia del 19 marzo del 2013 è per Malavasi il testo che può introdurci alla lettura, che ci può offrire le indicazioni per una nuova saggezza ecologica. "Francesco indica la via di riconciliazione tra ecologia umana ed ecologia ambientale, tra diritti delle persone e salvaguardia del pianeta. Indirizza il suo pensiero alla fragilità, che chiede di essere accolta e alla responsabilità umana, custode della bellezza della Creazione". Ma un'altra peculiarità sta anche nelle parole scelte da Bergoglio "un lessico popolare, comprensibile a tutti e coinvolgente, un linguaggio che con confidenza e tenerezza indica la profondità della sfida".

Quali sono le parole chiave? "La vocazione a custodire che ė intrecciata in modo indissolubile alla nozione di responsabilità, così come la custodia del pianeta all'aver cura delle fragilità. E San Francesco, emblema ante litteram di questa coscienza educativa e dell'intimità possibile con il creato". Quali sono i temi nuovi e specifici dell'enciclica? "A 50 anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II, l'enciclica ne riprende lo spirito di apertura verso il mondo, di gioia e speranza. L'educazione, per coltivare i doni di Dio, è coscienza critica, invocazione e progetto. È coscienza critica rispetto alla banalità del male, all'avidità dello sfruttamento delle risorse che porta alla distruzione; è invocazione di un rinnovamento della terra e dei rapporti tra gli uomini; è progetto come cura delle relazioni e promozione del dialogo a sostegno di un'ecologia della mente e dei comportamenti".

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