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mercoledì 30 aprile 2025
 
 

Laudato si': «Per noi francescani un'ulteriore responsabilità»

18/06/2015  Parla padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi: «Tutti siamo polvere del cosmo e tutti abitiamo lo stesso mondo ed attingiamo allo stesso ambiente, che è naturalmente punto di incontro e di dialogo a partire dalle differenti fedi religiose».

Per i francescani è una doppia responsabilità. L’enciclica Laudato si’ rimette ancora di più al centro della loro azione la custodia del creato alla quale, in questi secoli, hanno dedicato ogni sforzo. «Papa Francesco, già nella scelta del nome ha dato un “programma” preciso al suo Pontificato e noi, come francescani, sentiamo in prima persona la responsabilità di far conoscere l’azione e il pensiero del nostro fondatore  e di sostenere il Santo Padre».

Padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi ricorda le parole con le quali Bergoglio ha spiegato, nell’udienza con gli operatori della comunicazione, il significato della scelta del nome:
«"Non dimenticarti dei poveri!”. E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi. E’ per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato; in questo momento anche noi abbiamo con il creato una relazione non tanto buona, no?».

E ora questa enciclica.

Come l’accogliete?
«Come un richiamo alla memoria del dono ricevuto e al senso di responsabilità nel viverlo con autenticità e coerenza».

Non solo la denuncia, ma anche gli impegni concreti per difendere il creato. I francescani, non solo ad Assisi, in cosa sono impegnati?

«In ogni giurisdizione del nostro Ordine, presente in oltre 60 nazioni, vi sono frati incaricati di promuovere la "salvaguardia del creato", cioè il rispetto, la cura e l'impegno nell'ambiente e per l'ambiente. Abbiamo tantissime iniziative. Il nostro portale francescani.org le raggruppa un po’ tutte. In particolare a settembre, dal 25 al 27, come facciamo ormai da qualche anno abbiamo un momento di riflessione collettiva con grandi esperti di questi temi. Quest’anno uno spazio importante sarà dato, naturalmente, alla presentazione dell’enciclica».

L'enciclica potrà contribuire effettivamente a cambiare gli stili di vita?
«Lo speriamo vivamente: senza un cambiamento degli stili di vita il futuro si chiude progressivamente dinanzi a noi».

L'impegno per l'ambiente, anche nell'ottica francescana, è anche un impegno ecumenico e interreligioso?
«Certamente. Tutti siamo polvere del cosmo e tutti abitiamo lo stesso mondo ed attingiamo allo stesso ambiente, che è naturalmente punto di incontro e di dialogo a partire dalle differenti fedi religiose».  

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