Monsignor Giuseppe Satriano. Tutte le foto di questo servizio sono dell'agenzia Ansa.
In Puglia molti posti di lavoro sono a rischio. La crisi occupazionale non è solo conseguenza della pandemia, ma in taluni casi anche di difficoltà strutturali e gestionali. Una situazione socio-economica critica che è stata presa a cuore dall’arcivescovo di Bari-Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano sempre così sensibile e premuroso nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie. Destano particolare preoccupazione e attenzione il paventato taglio di circa 700 posti di lavoro su 1.700 addetti attualmente impiegati nella Bosch di Bari, seconda azienda in Puglia per ordine di grandezza dopo l’Ilva, e gli esuberi dichiarati dalla Magneti Marelli e dalla Baritech. «La Chiesa di Bari-Bitonto, allarmata per la situazione che si profila sul territorio provinciale e in tutta la regione Puglia esprime la propria vicinanza ai lavoratori e a quanti, fortemente preoccupati per la possibile perdita di numerosi posti di lavoro, si vanno adoperando ai tavoli di crisi recentemente apertisi» dichiara l’arcivescovo Satriano.
Dopo l’incontro di fine gennaio tra la Regione, i sindacati e i quadri dirigenziali dell’azienda sul futuro dello stabilimento barese della Bosch, da più parti viene sollecitato un tavolo di confronto nazionale per affrontare le problematiche della crisi, con il coinvolgimento del Mise e del ministero del Lavoro. Su questo tema così attuale è intervenuto monsignor Satriano: <<Quanto accade denuncia il rischio di un’autentica bomba sociale. Come afferma il Papa nell’Enciclica Fratelli tutti "ci sono regole economiche che sono risultate efficaci per la crescita, ma non altrettanto per lo sviluppo umano integrale". È interesse dell’intera società camminare insieme affinché, attraverso il raggiungimento del bene comune - e cioè del bene di tutti -, si possa giungere all’armonico sviluppo delle più profonde esigenze umane, prima fra tutti il lavoro>>.
Il panorama occupazionale pugliese, specie in alcuni settori produttivi e industriali, presenta delle emergenze non sempre facili da gestire in un contesto economico a macchia di leopardo, aggravato anche dagli effetti della pandemia da Covid. L’arcivescovo guarda anche oltre: «Nel suo recente discorso di insediamento al Parlamento, il Presidente Sergio Mattarella ha più volte richiamato un punto centrale caro alla Costituzione, vale a dire il rispetto della dignità umana, declinata nelle varie realtà del Paese. Ci ritroviamo in un mondo che corre senza un orizzonte comune. I continui progressi della tecnologia spesso non corrispondono a una sempre maggiore equità e inclusione sociale. A livello centrale, nel nostro Governo, sembra essere assente il dibattito sul lavoro al sud, mentre qui si continua a veder minacciato il proprio impiego e prolifera il lavoro nero».
L’impegno della diocesi continua ad essere profondo e costante per tenere alta l’attenzione sulla crisi del mondo del lavoro, con l’obiettivo di essere da guida per soluzioni condivise. «La sofferenza dell’incertezza per il proprio futuro, che attraversa la vita di molte famiglie del nostro territorio, trova vicino il cuore di questa Chiesa che desidera far giungere a lavoratori, imprenditori e uomini di governo il proprio appello affinché si possa realizzare una rivisitazione concordata e concertata delle prospettive lavorative e aziendali, garantendo per tutti un equo e degno riconoscimento delle legittime aspettative», afferma l’arcivescovo Giuseppe Satriano. Il suo auspicio è improntato alla fiducia e alla speranza: «Siamo certi che, quando la dignità dell’uomo viene rispettata insieme ai suoi diritti, si possono dispiegare fattori innovativi, capaci di intraprendenza e profumati di bene comune», conclude.