«Il nome della mia bottega è anche un auspicio e un augurio». Lorenzo Camiolo, 38 anni, ha aperto dieci anni fa ad Aidone, piccolo borgo della provincia di Enna, il laboratorio “Bentornato Artigiano” dove lavora l’argilla realizzando manufatti di grande pregio e valore che vende in tutto il mondo. «La mia scommessa», racconta, «è stata quella di restare nel mio paese da dove molti giovani, per mancanza di lavoro, scappano. Aprire l’attività non è stato facile ma sono animato da una grande passione che è quella di lavorare l’argilla».
Camiolo ha frequentato l’Istituto d’arte di Enna e sin da ragazzino ha avuto questa passione: «Mi piace la possibilità di creare qualcosa di bello dal nulla modellandolo con le mie mani, è un lavoro che stuzzica molto la fantasia e stimola la creatività», dice, «oggi si va sempre di più verso la produzione industriale che è fredda e anonima mentre i pezzi realizzati a mano raccontano una storia».
Quella di Camiolo avrebbe dovuto intrecciarsi con il turismo archeologico della zona visto che il territorio è ricchissimo di reperti: «Qui c’era un’antica città greca, Morgantina, che nel corso degli anni ha restituito autentiche ricchezze», racconta, «Aidone stessa è famosa per alcune importanti restituzioni di reperti archeologici da parte dei musei americani venduti dai tombaroli negli anni Settanta e Ottanta. Ho aperto la bottega contando anche sul turismo archeologico anche sei i flussi non sono quelli aspettati. Adesso i turisti vengono soprattutto d'estate e con la mia compagna da qualche anno gestiamo anche un B&B».
Nelle parole di Camiolo lavorare l’argilla è un’avventura e una sfida: «I due anni della pandemia sono stati durissimi», spiega, «ma grazie a Internet abbiamo scoperto che possiamo spedire in tutto il mondo i nostri oggetti che paradossalmente vengono apprezzati più all'estero che in Italia. Io vendo soprattutto su etsy, che è un portale internazionale di artigianato».
Negli ultimi anni c'è stato un boom delle creazioni in ceramica anche grazie a stilisti come Dolce e Gabbana che hanno utilizzato alcuni simboli della Sicilia, dalla testa di moro alle pigne, per le loro collezioni. «Ho venduto dappertutto, dai paesi arabi al Canada, dall'Australia al Sudamerica fino all’Europa», sottolinea, «vendere online ci ha aiutato molto durante il lockdown perché ci ha permesso di non fermarci e andare avanti».
«Questi borghi non meritano di morire»
L’iter di lavorazione è semplice ma ci sono mille varianti e imprevisti: «Si inizia da una panetto di argilla che poi viene impastata e modellata a seconda dell’oggetto che bisogna realizzare», dice Camiolo, «poi si passa all’asciugatura e alla cottura in forno per 24 ore a 980 – 1.000 gradi. Il forno impiega 12 ore per raffreddarsi e da questo momento in poi l'argilla è diventata terracotta. Infine, si passa alla fase decorativa, la maiolica classica è quella più gettonata in Sicilia. In ogni caso, anche per un pezzo semplice ci vogliono un po’ di giorni di lavoro». Camiolo lavora molto su commissione: «Decoro anche i semilavorati industriali ma preferisco molto di più lavorare l'argilla realizzando manufatti da zero. È un lavoro rilassante, stimola la mente e apre alla possibilità di inventare forme nuove. In quest'arte non bisogna avere fretta perché alle volte rischi di rompere il manufatto o che non venga a regola d’arte».
Nella sua bottega, il givoane artigiano ospita anche diversi laboratori artigiani per bambini e adulti: «Ai piccoli piace moltissimo perché stimola la creatività e amano mettere le mani in pasta». Ma per Camiolo e la sua compagna la “scommessa” più grande è stata quella, dice, di «restare qui ad Aidone. Attraverso la mia bottega cerchiamo di tenere vivi questi paesi che si stanno spopolando. Ad Aidone siamo rimasti in pochi e molti sono anziani».