Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 26 marzo 2025
 
Fede e unione fisica
 

Il teologo: «Dio non ci ha dato il sesso per complicarci la vita»

17/04/2019 

V.T. - Ho letto con sconcerto la risposta sul sesso da anziani. Come si può giustificare la masturbazione? Non ci sono altri modi per esprimersi affetto sincero?

Dio non ci ha fatti sessuati per tormentarci e complicarci la vita, ma per allietarla, renderci come Lui, creatori di vita, e per realizzare la nostra vocazione essenziale, che è amare. Nel gesto dell’unione fisica c’è piacere, anzi gioia, amore, vita. È vero che l’uomo e la donna possono sciuparlo riducendolo a piacere fisico e limitando l’altro a “cosa” piacevole, ma il gesto mantiene sempre la sua bellezza e la sua nobiltà se è ispirato dall’amore. E quando l’anzianità non permette più agli organi preposti a questa unione di esprimersi con la forza che hanno da giovani, si possono aiutare a svolgere la loro funzione gioiosamente unitiva con gesti che sono i coniugi a stabilire. Non è masturbazione, perché la masturbazione è un fatto solitario, egoistico; mentre questo gesto tra anziani è espressione di amore tra due persone che si sono amate e continuano così a manifestare il loro amore. L’amore non si esprime solo nel gesto dell’intimità fisica, ma questa è propria ed esclusiva della vita coniugale, al punto che il documento conciliare Gaudium et spes dice al n. 51 che «là dove è interrotta l’intimità della vita coniugale, non è raro che la fedeltà sia messa in pericolo e possa venir compromesso il bene dei figli» e con “intimità” intende l’unione fisica. Quando il Signore giudicherà gli sposi non si fermerà ad analizzare come hanno manifestato fisicamente il loro amore, ma chiederà loro se si sono amati con un amore fedele e rispettoso nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia tutti i giorni della loro vita. E hanno vissuto l’unione fisica come gesto che aiuta a esprimere e ad alimentare il loro amore e la loro unione.

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo