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mercoledì 09 ottobre 2024
 
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Le farfalle hanno portato la 40ma storica medaglia. Andiamo a conoscerle una per una

08/08/2021  Lavorano sempre insieme alla costruzione dell'esercizio perfetto in cui mettersi al servizio dell'insieme è vitale, ma rischiamo di non saperle riconoscere. Per questo abbiamo chiesto alla Ct Emanuela Maccarani di darci un piccolo ritratto per ciascuna

Le chiamano sempre le “farfalle”, e si spiega con l’eleganza, qualche volta le nominano una per una en passant, ma complice l’esigenza di uniformità e sincronia che la disciplina richiede, le individualità sono al servizio della complessa organizzazione dell’esercizio della squadra, fatto di una serie complicatissima di gesti che produce la macchina perfetta che porta alla medaglia (bronzo storico perché è la quarantesima medaglia della spedizione di Tokyo 2020 record assoluto della partecipazione italiana ai Giochi). Il rischio, in tutto questo, è che non impariamo mai a distinguerle, che ci sfuggano i loro nomi e la personalità di ciascuna. Per questo durante il ritiro preolimpico, mentre raccontavamo per Fc il percorso servito ad arrivare a Tokyo, abbiamo chiesto alla Ct Emanuela Maccarani, 54 anni, alla sua sesta olimpiade oggi anche direttrice tecnica della Ritmica italiana, di darci una pennellata, un dettaglio tecnico per ciascuna che ci insegnasse a distinguerle. È un debito che abbiamo e che dobbiamo saldare con la loro fatica quotidiana. Andiamo a conoscerle

«Martina Centofanti (foto a destra), vicecapitana, 23 anni, la fuoriclasse, affidabilissima, è quella che fai volare: sollevamenti, attraversamenti. È altruista al cento per cento, si preoccupa di tutte, controlla gli attrezzi, tiene le medicine, cosa che le vale il soprannome di “dottoressa”». La curiosità: è figlia dell'ex calciatore del Felice Centofanti.

«Agnese Duranti (foto a sinistra), 20 anni, è la “studiosa” del gruppo: si impegna, lavora, si perfeziona, in gara cura ogni dettaglio, molto precisa, serissima e bellissima nel movimento, la si nota perché impreziosisce gli elementi della squadra».

«Alessia Maurelli, (foto a destra), 24 anni, capitana, solare, piena di vita, agonista, le piace gareggiare, mostrare quello che sa fare, per questo soffre la mancanza del sostegno del pubblico, ma quando si tratta di competere la sua presenza è un valore aggiunto».

«Daniela Mogurean, (foto a destra) 19 anni, la giovane del gruppo è stata per quattro anni riserva, ma ha sempre lavorato e tenuto mentalmente come se fosse in squadra. Bravissima a far ripartire l’esercizio dopo un errore, quando salta l’automatismo. Sono contenta che sia arrivato il suo momento». È nata in Moldavia, fa parte della Nazionale azzurra dal 2016.

«Martina Santandrea, (foto a sinistra) 21 anni, una ginnasta di testa, magari non ha rispetto ad altre doti fisiche particolari, ma è la migliore dal punto di vista della motivazione. Quello che non riusciva a fare lo ha imparato e adesso è il punto di riferimento per i recuperi difficili».

«Alexandra Agiurgiuculese, (foto sopra) nata 20 anni fa in Romania, è cresciuta in Friuli, un’esplosione di energia, un talento naturale che le permette di esprimere in pedana elementi tecnici diffcilissimi, con una forza che trasmette qualcosa di diverso rispetto al resto del panorama internazionale». 

«Milena Baldassarri, 19 anni, (foto a destra) elegantissima, una grande espressività. Le braccia, il viso “riempiono” il movimento dando un’eleganza particolare a ogni suo gesto». A Tokyo è arrivata sesta, miglior piazzamento azzurro individuale nella storia dei Giochi.

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