"Medioriente, Ucraina, Iraq, fermatevi!". E' risuonato forte e potente il grido del Papa all'Angelus in San Pietro. Dopo una settimana segnata da orribili stragi, che hanno coinvolti civili e innocenti, il pensiero del Pontefice è andato alle guerre che stanno insaguinando il mondo.
Francesco ha rievocato la Prima guerra mondiale, di cui ricorre il centenario, ricordando come Benedetto XV la definì una inutile strage. Tutte le guerre sono tali, ha ammonito il Papa, ieri come oggi. Chi segue la via della guerra, uccide la pace e uccide il futuro: "Penso soprattutto ai bambini, ai quali si toglie la speranza, il
futuro. Bambini morti, bambini feriti, bambini orfani, bambini che
giocano sui residui bellici e non sanno sorridere".
Francesco ha ricordato che dagli errori del passato bisogna imparare, affinché non si ripetano in futuro, provocando nuovamente distruzione e miseria. Per questo, il Pontefice ha
lanciato un nuovo appello di "pace", chiamando in causa le tre aree di crisi di questi giorni drammatici: il Medio
Oriente, l'Iraq e l'Ucraina.
"Vi chiedo", è stato l'appello del Papa,
"di continuare a unirvi alla mia preghiera perché il Signore conceda
alle popolazioni e alle autorità di quelle zone la saggezza e la forza
necessarie per portare avanti con determinazione il cammino della pace,
affrontando ogni diatriba con la tenacia del dialogo e del negoziato e
con la forza della riconciliazione. Al centro di ogni decisione non si
pongano gli interessi particolari, ma il bene comune e il rispetto di
ogni persona".