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sabato 26 aprile 2025
 
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Le Janeites, in costume per rivivere Jane Austen

30/10/2017  Nel bicentenario della morte della Austen sono sempre numerose le lettrici della grande scrittrice inglese. I suoi libri fanno riflettere sul senso dell’amore e del matrimonio e molte sue fan amano ritrovarsi per passeggiare o prendere il tè con gli abiti dell'epoca.

Reduce da un picnic a Villa Borghese e nel pieno dell’organizzazione di una manifestazione nella Reggia di Caserta, Valeria Valenziano è attiva quanto mai perché l’anno che celebra il bicentenario della morte di Jane Austen si concluda degnamente. Responsabile di una delle tante realtà aggregative dedicate alla scrittrice, è a tutti gli effetti una “janeites”, cioè una delle numerosissime (anche se non mancano gli uomini) appassionate lettrici dell’autrice di Orgoglio e pregiudizio o Emma, la cui fama pare intramontabile.

Valeria, 52 anni, casalinga, ci spiega cosa significa essere una janeites. «Chiunque ami Jane Austen si può definire tale. Io, insieme a chi segue la mia pagina Facebook Nel mondo di Jane Austen, organizzo attività e raduni. Prediligiamo l’aspetto ludico e godereccio: tutte in costume per rivivere le emozioni dei suoi libri. Consultiamo un maestro di cerimonie per i balli, prepariamo ricette del tempo e confezioniamo i vestiti con l’aiuto di sarte, abiti storici che riproduciamo attraverso un’accurata ricerca».

Una delle numerose attività in costume delle Janeites dalla Fanpage Nel mondo di Jane Austen

Della Austen Valeria ama il suo saper parlare al femminile: «È attuale perché viviamo in un mondo in cui, per la parità, il prezzo da pagare è ancora altissimo. Certo, ai tempi le donne nascevano per sposarsi e gli uomini, con il matrimonio, “compravano” una persona per procreare. Contrariamente a quanto si crede, a mio parere la Austen non racconta storie romantiche ma descrive il matrimonio per quello che era. Anche Elizabeth Bennet, l’eroina più conosciuta, in fondo capitola all’amore di Mr. Darcy quando vede dal vivo il fasto della tenuta di Pemberley».

Qualunque sia l’interpretazione dei suoi romanzi, certo è che i Jane Austen Book Club (i Club di lettura delle sue opere) non mancano neanche nel nostro Paese. Un omonimo e divertente romanzo del 2004 e un film statunitense del 2007 raccontano vicende, amori e passioni di un gruppo di lettori che attraverso i romanzi della Austen trovano il bandolo della matassa della loro vita.

Un po’ come succede in Sardegna grazie a Giuditta Sireus, 35 anni, operatrice culturale e fondatrice di un Jane Austen Book Club: «Nato dalla necessità di incontrarsi, scambiare opinioni e chiacchiere attraverso conversazioni non virtuali tra chi condivide una passione. Per me è la scrittrice di riferimento e ho dato vita a un progetto culturale di cui lei poteva essere il simbolo capace di catalizzare l’interesse del mio paese».

Giuditta nel 2014 ha inviato cento inviti, scritti a penna come le lettere che si scambiano i personaggi dei romanzi, a cento donne di Villacidro: «Ho chiesto: “Troviamoci per parlare di Jane Austen”. La risposta è stata significativa per un paese di soli 15 mila abitanti: ben trenta lettrici. Poi abbiamo coinvolto altri luoghi in Sardegna. Ora a Cagliari ci sono 180 partecipanti, dai 15 anni alle over 70, casalinghe e professioniste. C’è un vivo scambio generazionale di condivisione non solo letteraria ma anche umana».

Quando si incontrano, una volta al mese con tè e pasticcini, partono dalla lettura del libro e fanno un confronto con la realtà, cercando i cambiamenti rispetto a oggi: «Diversamente da allora, per le donne è possibile gestire un rapporto con maggiore indipendenza. Mentre non è cambiata la tendenza femminile a ritrovarsi per chiacchierare e l’estrema voglia di romanticismo. Capiamo che l’aspetto economico, a quei tempi, era preponderante. Ma tutte invidiamo Elizabeth che incontra l’amore e il benessere in un solo uomo».

Jane Austen piace anche perché è una ribelle. Sceglie di non sposarsi e di scrivere. Andando contro tutte le convenzioni dell’epoca. E sbagliamo se pensiamo a lei come a una scrittrice per signore. Tra i suoi seguaci anche Giuseppe Ierolli, 65 anni, bancario in pensione, lettore, esperto, tra i fondatori della Jasit, autore dell’unica biografia in italiano, curatore di libri e traduttore di Jane Austen.

«Le lettrici sono soprattutto donne, ma se passiamo al livello accademico ci sono anche uomini. Sin dall’800 molti letterati e critici la studiavano come un’autrice da accomunare a Shakespeare. Nessuno l’ha mai considerata una scrittrice di romanzi rosa».

Per capire cosa vi sia di attuale nei sui romanzi, Ierolli spiega che «scrive trame così universali che rimangono ancora valide dopo due secoli. L’amore di tutte le donne per Darcy, poi, è inspiegabile. Bisogna prenderne atto. È un personaggio capace di scaldare il cuore delle lettrici di ogni epoca».

Sicuramente le numerose versioni in Tv e al cinema hanno avuto una forte influenza nella fortuna di questa scrittrice: «Molte lettrici hanno conosciuto la Austen attraverso i film tratti dai suoi romanzi. Non dimentichiamo che in Inghilterra nel 1995 si è fermato il Paese per le sei puntate di Orgoglio e pregiudizio della Bbc. Un po’ come succedeva da noi per Sandokan...».

Il trailer della miniserie BBC del 1995

Foto Chris J R Atcliffe/Reuters

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