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Benessere

Le medicine con amore del dispensario di Santa Marta

07/11/2016  Oltre le mura del Vaticano, nella struttura, gestita dalle suore delle Figlie della carità di San Vincenzo de’ Paoli, arrivano oltre 400 bambini in un anno, per essere seguiti, grazie all’impegno di 50 volontari

Pane, amore e sanità. Il Dispensario pediatrico di Santa Marta, appena dentro le mura vaticane, è un concentrato di tutto ciò che le famiglie con bambini dovrebbero avere: l’attenzione, innanzitutto. E la premura per quelle vite che si affacciano al mondo in condizioni di difficoltà. Difficoltà materiale,  soprattutto, di perdita di lavoro, di divisioni, di padri che se ne sono andati o forse non ci sono mai stati. Difficoltà di immigrati giunti attraverso i barconi, che non riescono a rinnovare il permesso di soggiorno, che non trovano più occupazione in tempi di crisi. Difficoltà di italiani che fanno fatica ad arrivare a fine mese e tagliano in primo luogo le spese mediche, anche quelle per i più piccoli. Ecco allora che il Dispensario, nato già nel 1922 dalle donazioni di una ricca signora americana e dal favore di Benedetto XV e via via diventato sempre più accogliente ed efficiente, interviene a dare una mano.

Nella struttura, gestita dalle suore della congregazione Figlie della carità di San Vincenzo de’ Paoli, arrivano in tanti, oltre 400 bambini in un anno, per essere seguiti dalla nascita ai cinque anni. «Ma la regola è elastica», spiega il dottor Antonio Castiglioni, per 40 anni pediatra al Bambin Gesù e da 10 volontario nella struttura. «Quando si segue un bambino, e avviene sempre più spesso, che ha ritardi nel linguaggio o nell’apprendimento o nell’inserimento con gli altri compagni, non è che lo si lascia il giorno del suo compleanno, lo si segue finché il problema non si avvia a soluzione».
Suor Antonietta Collacchi, attuale direttrice del Dispensario, ci guida nella struttura aprendoci le porte di casa. Perché nel Dispensario, che ha trovato alloggio nella ex falegnameria di Santa Marta, sembra davvero di stare in una casa. Già nel piccolo giardino con le panchine dove siedono i genitori con i bambini e poi nella saletta d’attesa colorata con tanti giochi, si respira aria di famiglia. E non stupisce che papa Francesco abbia voluto visitare la struttura già pochi mesi dopo la sua elezione e poi di nuovo ricevere i piccoli, i volontari e le loro famiglie per festeggiare insieme il compleanno del dicembre 2013. «Vedere in questi locali il Papa e parlargli è un’emozione che ancora mi accompagna», racconta uno dei medici.
Il venerdì mattina si svolgono i colloqui con i tanti che, arrivati con il passaparola o segnalati da assistenti sociali, parroci, altri medici, chiedono assistenza medica. È la stessa suor Antonietta con il suo braccio destro Javier Liérano, a parlare con mamme e papà. Una breve analisi della situazione, tanta delicatezza nelle domande, poi la scheda per il piccolo e il primo appuntamento con il pediatra. Sarà poi il dottore, dopo la prima visita, a dire come procede la crescita, se c’è qualcosa da approfondire. Ai tre mesi l’ecografia per l’anca e poi le visite periodiche come in qualunque altro studio pediatrico. Con in più l’attenzione all’intero nucleo familiare. Capita così che dal dentista – sulla stessa poltrona che fu di Giovanni Paolo II – siedano anche gli adulti. O che approfittino di una visita dall’otorino o dall’oculista. È il bambino, però, al centro di tutto. E anche il pacco di viveri che di solito si prepara assieme ai pannolini e ai biberon viene dato in occasione della visita del piccolo per «educare al fatto che è il bambino che deve essere seguito e curato innanzitutto».

Assistenza che si riesce a dare grazie al lavoro volontario e alla generosità di tanti, cui oggi si vorrebbe unire anche quella di tutta la famiglia paolina, di BenEssere e dei lettori. «Ci sono tanti che ci sostengono dentro e fuori il Vaticano, ma soprattutto ci sostiene la Provvidenza», confessa suor Antonietta.
Intanto Teresa e Myrna mettono a posto i vestitini nella stanzetta al piano di sotto. Accanto, il nuovo servizio “Una culla per te” destinato alle mamme in attesa. La dottoressa Bianca Maria di Liello assicura l’assistenza fino a prima e poi dopo il parto e un ginecologo volontario si è prestato, finché non arriverà il nuovo macchinario ecografico già promesso, a svolgere gratuitamente nel suo studio le ecografie morfologiche tanto costose fuori. Stefania, infermiera pediatrica, la assiste e parla con le pazienti.
Come fanno, al piano di sopra Francesca e Daniela, Tommy, Mauro, Maria e tutti gli oltre 50 volontari che hanno creato una larga rete familiare attorno ai bisogni di questi piccoli. Un punto di riferimento e di serenità. «Ho dovuto dire che andavo al lavoro», dice Roxana in attesa di una visita per lei e per la bimba di un anno e mezzo, «altrimenti mio figlio di 7 anni non sarebbe voluto andare a scuola pur di venire qui. Hanno seguito anche lui e torna sempre molto volentieri». Le caramelle e i dinosauri sotto il lettino delle visite aspettano i bambini e nessuno, anche dei più piccoli, piange. Miracoli di uno “studio medico” che ha nell’abbraccio caloroso di tutti, volontari, medici, infermieri, il suo vero segreto...

UN SERVIZIO GRATUITO PER I PIÙ POVERI

Il servizio, gratuito, è reso alle famiglie in difficoltà con bambini fino ai cinque anni. Al bambino, e alla mamma in gestazione, vengono offerti servizi di pediatria, ginecologia, ecografia, oculistica, allergologia, dermatologia, psicologia, cardiologia, ortopedia, gastroenterologia e chirurgia. Durante le visite vengono distribuiti anche prodotti per la prima infanzia come latte in polvere e latte normale, pannolini, omogeneizzati e le prime pappe.

“ANGELI” AL LAVORO

  

Sono tutti medici volontari. Alcuni già in pensione, altri che ritagliano un po’ di tempo dal lavoro quotidiano per dedicarsi agli altri. I professionisti che si alternano all’interno del dispensario coprono un ampio spettro dei bisogni dei bambini e sono sempre in collegamento con le migliori strutture della capitale per interventi che necessitano del supporto ospedaliero. Ecco i loro nomi e le specialità in ordine alfabetico: Blonda Roberto, cardiologo; Bonifacio Giuseppe Maria, dentista; Castiglioni Antonio, pediatra; Cosmoferruccio Stefano, chirurgo; Crea Giuseppe, oculista; Delucchi Graciela, dentista; Di Lellio Bianca Maria, ginecologa; Fedeli Alexia, medico; Ficola Giorgio, medico; Ficola Giovanni, ortopedico; Ficola Stefano, dentista; Krzysztofiak Andrzej, pediatra; Stefano Latorre, chirurgo plastico; Mancini Sandro, allergologo; Marando Ernesta Adele, pediatra; Masi Roberto, otorino; Mazza Alessandro, igienista odontoiatria; Miano Crescenzo, pediatra; Michielan Fabrizio, medico dello sport; Signore Gerardo, chirurgo; Schingo Paolo Maria, ecografista; Stramaccioni Laura, psicologa, Trebbi Fabio, dentista; Viviano Gennaro G., pediatra; Viviano Maria Teresa, dermatologo.

DALLA GENEROSITÀ DI DULA DRAECK

Era il 1921 quando, Dula Draeck, una ricca signora newyorchese, azionista della ditta di latte in polvere Drycko, propose al papa Benedetto XV di creare un servizio di distribuzione di latte per i bambini poveri di Roma. L’anno seguente, nel 1922, con il plauso del Papa, nasce il dispensario pediatrico e viene subito affidato alle Figlie della carità di San Vincenzo de’ Paoli, le suore che operano a Santa Marta, in Vaticano. L’opera, divenuta fondazione nel 2008 per volontà di papa Benedetto XVI, ha propri statuti. Nel periodo di nascita della fondazione ne è stato presidente monsignor Fèlix del Blanco Prieto, seguito da monsignor Guido Pozzo fino al 2013. Presiede attualmente la Fondazione l’Elemosiniere di Sua Santità, monsignor Konrad Krajewski. In tempi moderni, si legge nella presentazione ufficiale dell’attività al sito www.dispensariosantamarta.va, il dispensario è stato gestito da suor Chiara Pfister, che durante quasi 25 anni ha modernizzato e «fatto crescere l’Opera».

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