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mercoledì 15 gennaio 2025
 
 

Le mille e una avventure della bella Sira

12/11/2010  Antonia Arslan legge per noi "La notte ha cambiato rumore" di Maria Dueñas, un fluviale romanzone fra avventura, esotismo, spionaggio con protagonista un'affascinante donna.

Avventura, spionaggio, esotismo, il magico Marocco e la gaia Lisbona, e – in controcanto – l’affamata, desolata Madrid degli anni Quaranta; una protagonista figlia illegittima di una sarta, che diventa una donna bellissima, una vera femme fatale, pur conservando sempre la sua anima di bambina; lo scenario della Seconda guerra mondiale visto dalla Spagna, che alla fine rimase neutrale, ma fu a forte rischio di alleanza con la potenza germanica.

C’è tutto questo, e anche molto di più, nel fluviale romanzone La notte ha cambiato rumore (Mondadori) di Maria Dueñas, un grande successo in Spagna, che si fa leggere davvero d’un fiato. Il personaggio più importante, intorno a cui tutto ruota, è lei, Sira Quiroga, anche se – come è d’obbligo nei romanzi d’appendice – è un po’ troppo: troppo brava, troppo sveglia, diventa troppo in fretta la prima sarta di Tetuán e poi di Madrid, nonché la spia più abile e veloce a disposizione degli inglesi. L’arte dell’ago le serve per coprire la sua attività vera: deliziosa è l’idea di trasmettere i messaggi, codificati nelle linee e punti dell’alfabeto Morse, iscrivendoli come finte impunture sui cartamodelli che disegna.

E poi ci sono tante storie e tanti personaggi: il ritrovamento di un padre sconosciuto e importante e i vicoli di Tetuán; la dinamica, generosa contrabbandiera Candelaria e Félix Aranda, amico pettegolo e infelice, in perpetuo sogno di evasione da una madre possessiva e alcolizzata; e infine gli uomini: Ramiro Arribas, il furfante belloccio, l’ambiguo affarista portoghese Manuel da Silva, e Marcus Logan, l’amore vero. Caratteri d’invenzione che ben si intrecciano con i molti personaggi storici, reinventati con gustosa ironia: Rosalinda Fox, l’eterea e bizzarra inglese che è l’amante dell’alto commissario spagnolo nel Protettorato marocchino; e lui, Juan Luis Beigbeder, personaggio discusso e affascinante, che conosce a perfezione lingua e costumi del Paese; Serrano Suñer, l’intrigante “cognatissimo” di Franco, il freddo Alan Hillgarth, che tira i fili dello spionaggio inglese, e tutto il variopinto cosmopolita mondo di spie che circolava allora in Spagna, ciascuna nazione in guerra cercando, in quegli anni inquieti e angosciosi, di tirarla dalla sua parte.

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