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martedì 13 maggio 2025
 
Un dolore nascosto
 

«Mio zio mi ha molestata da bambina, il silenzio è durato una vita. Ma ora...»

04/08/2017 

Da bambina sono stata vittima di molestie da parte di mio zio. Non ne ho mai parlato con nessuno. Il mese scorso questo zio è morto e io al funerale ho sperimentato due sensazioni molto differenti: da una parte mi sentivo come liberata. Poi però ho cominciato a provare un senso di soffocamento intorno alla gola. Non sono riuscita a rimanere in chiesa durante il funerale e ho dovuto andare fuori. In queste settimane di tanto in tanto mi capita di ripensare ad alcuni episodi legati alle molestie dello zio e mi viene una grande voglia di piangere. Fino a oggi non ero mai riuscita a dire a nessuno ciò che mi è successo. Guardando i miei figli provo spesso tanta paura: e se quello che è successo a me capitasse anche a loro?

NADA

Cara Nada, quella che hai vissuto nella tua infanzia è un’esperienza traumatica. Una delle più brutte che può capitare a un bambino, perché rappresenta un attentato verso il bisogno di sicurezza e protezione su cui si basa la possibilità di sopravvivenza di ogni minore. Quello che ti è capitato al funerale dello zio abusante è strettamente correlato all’esperienza traumatica di cui sei stata vittima da bambina e che in qualche modo lascia ancora dentro di te alcune tracce.

Ecco cosa hanno ben scritto Antonio Onofri e Cecilia Larosa nel loro nuovo saggio Trauma, abuso e violenza. Andare oltre il dolore (San Paolo Ed.) di cui ti consiglio la lettura: «Quando possiamo dire che un ricordo traumatico è davvero risolto, superato? Sostanzialmente quando diventa un ricordo come gli altri. Spiacevole, sgradevole, triste o doloroso che sia, ma comunque non più in grado, qui e ora, di produrre delle reazioni come se l’evento si stesse verificando nel momento presente e non si trattasse, invece, di una memoria che riguarda ormai qualcosa che appartiene solo al passato, quindi definitivamente concluso».

Ciò che ti ha costretto a uscire dalla chiesa durante il funerale dello zio è la prova che il tuo trauma non è un ricordo come tutti gli altri che hai. Che, purtroppo, in parte è ancora vivo e attivo dentro di te. Probabilmente il fatto che tu non ne abbia mai voluto parlare con nessuno è parte del problema. Forse ti può essere utile farlo con qualcuno che ti vuole bene e di cui ti fidi. Anche un percorso con un terapeuta potrebbe esserti di grande aiuto. Ti accorgerai che superare un trauma ed elaborarlo non solo ti aiuterà a provare meno dolore nel qui e ora, ma anche a guardare con più tranquillità e serenità i tuoi figli, evitando di proiettare su di loro alcune ansie e paure di cui tu stessa – per prima – non sei riuscita a liberarti. Un abbraccio forte, nella certezza che anche tu saprai andare... “oltre il dolore” e rielaborare questa grande sofferenza di cui sei stata ingiustamente vittima.

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