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domenica 16 febbraio 2025
 
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Le potenzialità del dialogo

18/03/2021  Un’umanità di fratelli e sorelle: è questo il soggetto necessario per riprendere in modo diverso anche quel dialogo con la terra interrotto dalla modernità

«Il dialogo nella creazione»: così titola il bel dossier in cui sono stato coinvolto per Dialoghi, rivista culturale dell’Azione cattolica. Molti gli spunti di rilievo presenti in esso, ma tra i più stimolanti quelli provenienti dal biologo Carlo Cirotto, che rilegge l’intero percorso della vita sul nostro pianeta come storia di interazione, che si estende e si differenzia: dalle forme più elementari a quelle più organizzate, dai procarioti agli eucarioti (veri e propri “consorzi cellulari”), dagli organismi monocellulari a quelli pluricellulari (“associazioni di cellule complesse in comunità cooperative”), fino a organismi di elevata complessità, come noi stessi siamo. Ma il nostro stesso corpo è in effetti l’interazione di diversi sottosistemi organizzati, coordinati da quell’ulteriore livello di complessità che offre il sistema nervoso. L’intervento si conclude sottolineando come un elevato grado di cooperazione tra individui sia anche ciò che caratterizza il nostro essere Sapiens: è nell’interazione e nella condivisione con cerchie via via più ampie che prendono corpo realtà qualificanti come la socialità, la cultura, la tecnologia (ciò che ci qualifica come umani). Qui potrebbe allora iniziare il racconto di un’altra storia, sempre più modulata da quelle dinamiche culturali che si innestano su quelle biologiche: la storia di una specie che ha saputo tessere reti di cooperazione via via più ampie, fino a raggiungere ormai portata globale. Manca lo spazio per articolare tale prospettiva; ci limitiamo a segnalare che in essa la “storia profonda” narrata fin qui si intreccerebbe in modo significativo con l’oggi. Proprio nei giorni in cui scriviamo queste righe, infatti, papa Francesco è in Iraq, a testimoniare le potenzialità di una fraternità coraggiosa, che si fa ospitare anche da chi è diverso, sfidando la violenza con la forza debole della parola, del volto, del dialogo. Qui la relazionalità non è semplicemente dato che fa parte del nostro esserci evolutivo, ma diviene strategia assunta in modo consapevole, declinata come fraternità – con tutte le risonanze affettive ed etiche che il termine porta con sé. Un’umanità fraterna e sororale: questo il soggetto necessario per riprendere in modo diverso anche quel dialogo con la terra interrotto dalla modernità, che si è limitata a un unilaterale prelievo di beni e servizi dagli ecosistemi. Riscoprirsi famiglia umana significa allora anche ritrovare il gusto dell’attenzione per la casa comune: essa ha permesso il dispiegarsi della storia della vita e anche oggi è il presupposto necessario perché essa – e segnatamente la vita umana – possa avere futuro. Già lo abbiamo accennato più volte: l’ecologia integrale di Laudato si’ è profondamente connessa all’attenzione per le relazioni che ispira Fratelli tutti; è fondamentale che tale saggia articolazione ispiri e animi anche il cammino della Chiesa italiana verso la Settimana Sociale dell’autunno 2021.

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