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mercoledì 30 aprile 2025
 
 

F-35, Parlamento ipocrita

27/06/2013  Il voto della Camera non risolve il problema di fondo. Lo rimanda soltanto a dopo l’estate. In realtà l’acquisto dei cacciabombardieri va bocciato. Per motivi economici. E per motivi etici. La mobilitazione continua.

 

Per Renato Brunetta, capogruppo Pdl alla Camera dei deputati, «il programma F-35 va avanti» come previsto, semmai, «impegna il Governo a un passaggio parlamentare quando verranno fatti ulteriori investimenti». Per alcuni esponenti del Pd più sensibili alle posizioni del mondo pacifista , invece, «ci si ferma ai tre cacciabombardieri già acquistati». Il ministro della Difesa Mario Mauro, dal canto suo, benedice a nome del Governo l’accordo raggiunto dalla maggioranza, promette di tirare dritto avvertendo che: quegli aerei sono utili e il loro acquisto, necessario per sostituire i velivoli italiani che verranno mano a mano dismessi «non risponde all'ottica di una esibizione muscolare», ma a un'esigenza concreta. «Per amare la pace - puntualizza il ministro dopo la votazione - bisogna armare la pace: F-35 risponde a questa esigenza».

Insomma, unico testo, ma valutazioni difformi.  La mozione approvata a Montecitorio con 381 sì e 149 no è talmente poco incisiva che permette letture diverse, addirittura contrapposte. Dire una cosa che si presti ad essere capita in un modo o nel suo opposto è segno di ipocrisia.  Si poteva, si doveva osare di più. Nel testo finale, quello siglato da Pd e Pdl insieme, con Scelta civica e con il Gruppo misto – Centro democratico compare effettivamente quell’aggettivo («ulteriore») che non c’era nella mozione messa a punto dai soli deputati Pd, mentre è scomparso ogni riferimento alla dura crisi economica  che motivava il colpo di freno voluto da molti deputati del Pd eletti, val la pena ricordarlo, anche sulla base della promessa che le spese militari sarebbero state radicalmente ripensate e ridotte.

La politica è l’arte del possibile. E si nutre di compromessi. Dipende dove si traccia la riga di demarcazione tra quel che può essere accettato e quel che non si può in coscienza accettare. L’Olanda dovrebbe acquistare 85 F-35 e il Canada 80. Sensibili alle posizioni dell’opinione pubblica espresse con nitidezza dai rispettivi Parlamenti, i due Paesi hanno avviato un serio processo di ripensamento in attesa di valutare la reale portata dei costi.    La Campagna Taglia le ali alle armi, osserva giustamente che la presa di posizione di Montecitorio rappresenta un «un primo passo, ma non è sufficiente. Il Parlamento avrebbe potuto decidere la cancellazione del programma, oppure una sospensione immediata e definita nel tempo». E avrebbe potuto decidere l’istituzione di una vera Commissione di indagine. «In questo modo», sottolinea la Campagna, «avrebbe tenuto conto delle richieste avanzate dalle migliaia di cittadine e cittadini che in questi anni hanno sostenuto le sue iniziative chiedendo che le scarse risorse a disposizione venissero impiegate per finanziare la creazione di posti di lavoro, scuole, asili e servizi sociali. Non è stato così. Un dispositivo come quello approvato - senza ulteriori dettagli su tempi e procedure - lascia spazio ad una pausa "estiva" con il rischio di arrivare all'autunno e riprendere a firmare contratti d'acquisto per l'F-35».         

La mobilitazione continua. A favore del drastico taglio si sono fin qui espressi, tra gli altri, don Luigi Ciotti, padre Alex Zaniotelli, Savino Pezzotta, Giuliano Pisapia, Roberto Saviano.        

 Alberto Chiara e Luciano Scalettari

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