Il caso è ormai tristemente noto, ma proprio per questo vale la pena rifletterci su. E' successo tutto nell'hinterland milanese davanti a una scuola superiore di Bollate.
Una ragazzina di 15 anni, non si sa ancora per quali motivo, ha picchiato fuori
da scuola una coetanea. Ne ha atteso l'uscita e l'ha aggredita: capelli tirati, calci e
pugni, mentre gli altri ragazzini riprendevano e ridevano
senza intervenire.
Il tutto è stato ripreso con un
cellulare da alcuni compagni e, in seguito, il video è stato prontamente e cinicamente caricato su
Facebook. Con l'intento di aiutare la polizia nelle indagini, ma la conseguenza è stata tanta e inutile diffusione e condivisione di un triste contenuto che sarebbe stato assai meglio mantenere inacessibile.
Insomma in questa storiaccia sembra proprio che non si salvi nessuno. La ragazzina bulla e violenta, i ragazzi intorno che ridono e filmano invece di divedere le compagne e difendere quella aggredita e infine chi ha deciso di diffondere il video in Internet amplificando e banalizzando una vicenda grave che andava affrontata in tutt'altra maniera.
Unica nota positiva il commento della madre della bulla che diversamente da come capita di solito non ha difeso la figlia, non l'ha definita una "brava ragazza", ma ha detto le parole giuste: «Ho fallito come genitore». Parole strazianti che possono essere però l'inizio di un cammino di crescita e maturazione per la figlia stessa.