Un'alleanza tra religioni per combattere le moderne forme di schiavitù. L'accordo, intitolato “Global Freedom Network”, si prefigge di sradicare il traffico di esseri umani entro il 2020. Pensato in accordo con la Walk Free Foundation, coinvolge i rappresentanti delle principali confessioni religiose. Per nome e per conto di papa Francesco ha firmato l'accordo, senza precedenti, monsignor Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Tutti i firmatari - con monsignor Sánchez Sorondo anche Mahmoud Azab, per conto del grande Imam di Al Azhar, Egitto; David John Moxon per conto dell'arcivescovo di Canterbury; Andrew Forrest, fondatore della Walk Free Foundation -hanno sottolineato la violenta capacità distruttiva della schiavitù moderna e della tratta di esseri umani e hanno invitato le altre chiese cristiane e confessioni religiose del mondo a intervenire. Il Global Freedom Network, infatti è un'associazione aperta e altri leader spirituali possono intervenire nell'iniziativa anch ein futuro.
Nella dichiarazione comune i rappresentanti delle religioni sostengono che «La schiavitù moderna e la tratta di esseri umani sono un crimine contro l'umanità. Lo sfruttamento fisico, economico e sessuale di uomini, donne e bambini condanna 30milioni di persone alla deumanizzazione e al degrado. Ogni giorno in cui continuiamo a tollerare questa situazione violiamo la nostra umanità comune e offendiamo le coscienze di tutti i popoli».
Dura la condanna dell'indifferenza e forte l'invito all'impegno perché «solo attuando, in tutto il mondo, gli ideali della fede e i valori umani condivisi possiamo condurre il potere spirituale, lo sforzo congiunto e l'idea di liberazione a sradicare definitivamente la schiavitù moderna e la tratta di essere umani dal nostro mondo. Il male è opera dell'uomo è può essere combattuto da una volontà ispirata dalla fede e dall'impegno umano».
Il cartello chiede la massima vigilanza e attenzione per rintracciare le vittime «tenute nascoste in luoghi di prostituzione, in stabilimenti e nelle campagne, su pescherecci e strutture illegali, in case private dietro porte chiuse e in molti altri luoghi, in città, villaggi e bidonville delle nazioni più ricche e più povere del pianeta».
Il Global Freedom Network dichiara poi le sue armi contro la schiavitù: la preghiera, il digiuno e la carità. «Ci sarà una giornata di preghiera per le vittime e per la loro libertà. Tutti i fedeli e le persone di buona volontà saranno invitati a meditare e ad agire. Delle reti di preghiera specifiche saranno costituite in tutte le parti del mondo».
Sul piano concreto si chiede «a tutte le confessioni religiose a vigilare affinché le loro catene di approvvigionamento e investimenti escludano forme di schiavitù moderne e ad adottare misure correttive, se necessario;- tutte le confessioni religiose a mobilitare le rispettive sezioni giovanili per sostenere progetti destinati a sradicare la schiavitù moderna». Alle famiglie, alle scuole, alle università, alle congregazioni e istituzioni si chiede «di far conoscere la natura della schiavitù moderna e la tratta di esseri umani, a insegnare come denunciarla e a segnalare la capacità distruttiva di atteggiamenti sociali, pregiudizi e sistemi sociali nocivi connessi alla schiavitù moderna e alla tratta di esseri umani».
Ma poi si vogliono coinvolgere anche i leader politici e le multinazionali. E si invitano 162 governi del mondo ad «avallare pubblicamente l'istituzione del Global Fund per porre fine alla schiavitù con 30 capi di stato che lo sostengano pubblicamente entro la fine del 2014».
Infine la dichiarazione, rilasciata simultaneamente, oltre che dalla sala stampa vaticana, anche al Cairo, a Londra, e a Perth, sottolinea che «il nostro mondo deve essere liberato da questi mali terribili e crimini contro l'umanità. Ogni essere umano e ogni cuore devono unirsi per garantire questa libertà a tutti coloro che sono imprigionati e soffrono. Questo accordo segna un inizio e una promessa – le vittime della schiavitù moderna e della tratta di esseri umani non saranno dimenticate o ignorate: tutti conosceranno la loro storia. Cammineremo con loro verso la libertà».