“In Italia chiunque voglia insegnare danza può farlo. È una situazione molto caotica e al di fuori di ogni regola da quasi cinquant’anni. È assolutamente necessaria una regolamentazione dell'insegnamento della danza, prima di tutto per la tutela della salute degli allievi che sono bambini e adolescenti”. È esplicita la denuncia che fa l'etoile Eleonora Abbagnato, direttrice del corpo di ballo dell'Opera di Roma e da pochi giorni presidente del Consiglio Superiore dello Spettacolo.
Abbagnato è intervenuta all’incontro “La Formazione della danza: quale futuro?” organizzato al MInistero della Cultura da AIDAF (Associazione Italiana Danza Attività di Formazione).
In Italia ci sono 30 mila scuole di danza frequentate da 3 milioni di persone, speso giovanissimi da tutelare perché in piena fase di crescita. Eppure non esiste una regolamentazione ufficiale per la formazione degli insegnanti di danza. “Grazie ad un grande lavoro di sensibilizzazione e interlocuzione con le istituzioni svolto negli anni da AIDAF, con il supporto di AGIS e FEDERVIVO”, dice Amalia Salzano (presidente di AIDAF), “abbiamo finalmente ottenuto un risultato eccezionale con la Legge n. 175/2017, raggiungendo un obiettivo, rincorso per anni. Specificatamente con il principio che prevede l’introduzione di una normativa che regolamenta l’insegnamento della danza tramite la definizione di percorsi formativi e professionalizzanti, attraverso un titolo univoco valido su tutto il territorio nazionale, oltre che il riordino delle scuole di danza”. Mancano però i decreti attuativi di questa norma.
“Il Ministero della cultura, con la sua Direzione generale Spettacolo, è pronto a farsi parte attiva con il Ministero dell’Istruzione e del Merito per arrivare a un pieno riconoscimento del percorso formativo che accompagni all’insegnamento della danza, valorizzando in primo luogo il ruolo dei 50 licei coreutici presenti in tutto il territorio nazionale e dell’Accademia Nazionale di Danza”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Il ministro ha anche promesso che sarà finanziata la creazione di due nuovi corpi di ballo all’interno delle Fondazioni lirico sinfoniche italiane. Oggi in Italia i corpi di ballo sono quattro, presso La Scala di Milano, La Fenice di Venezia, Il Teatro dell’Opera di Roma e il San Carlo di Napoli.
“La regolamentazione dell’insegnamento della danza e un percorso serio per la qualificazione dei formatori sono obiettivi ormai irrinunciabili e urgenti per il nostro Paese. Il grandissimo interesse che la danza riscuote sempre di più tra i nostri giovani e tra il pubblico dei teatri conferma la necessità di arrivare a un percorso normativo che metta ordine in un settore di straordinaria importanza per tutto il sistema dello spettacolo dal vivo” ha commentato il Presidente AGIS, Francesco Giambrone, il quale, da sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, conosce bene la grande e crescente passione del pubblico per gli spettacoli di danza.
Le istanze esposte da AIDAF sono state confermate dall’indagine presentata durante l’incontro, da Riccardo Grassi, Responsabile della ricerca di SWG S.p.A. Lo studio, condotto da AIDAF e AGIS, in collaborazione con SWG, ha dimostrato quanto le famiglie (il 90 per cento del campione intervistato) considerino importante lo studio della danza per la crescita dei propri figli, da un punto di vista educativo, culturale e sociale. Tuttavia il 52 per cento degli intervistati ammette che per un genitore è molto difficile orientarsi e valutare la qualità dell’offerta formativa.