Le panetterie con i biscotti e i dolcetti a forma di teschi o zucche spaventose. I cappellacci e i mantelli da strega nei negozi. E poi, alcune scuole materne che assecondano la ricorrenza con menu dedicati, le letture in biblioteca, le feste organizzate dal comune o dalle società sportive…Se anche pensassi di fare finta di niente, se sei genitore non hai scampo: Halloween ti circonda.
Indubbiamente, l’occasione della festa tenta i bambini, che dispiace scontentare: «Ogni anno organizzano il dolcetto-scherzetto condominiale...i bimbi si divertono», spiega Stefano, papà di tre bambine piccole. «L’anno scorso ho portato il mio bambino più grande alle letture spaventose in biblioteca, ma tanto lui »non aveva paura per niente"», racconta Sara, mamma di due maschietti. «Però l’ha vissuta al pari delle tante altre letture che fanno per i bambini durante l’anno, forse perché non abbiamo enfatizzato, né siamo interessati a celebrare, l’evento festa. Però abbiamo la zucca e l’anno scorso abbiamo fatto anche i segnaposto di didò a forma di zucca…».
E l’aspetto “creativo” di Halloween, con tutto il bagaglio di decori e i colori, è forse quello che più si introduce nelle case e nelle attività dei bambini: «Noi forse andremo ad una festicciola con maschere», commenta Alessandro, padre di due bambini. «Da un paio di anni, il nostro grande che ha 5 anni subisce il fascino delle zucche e dei decori in casa. Lo assecondiamo e per ora gli lasciamo vivere la semplice gioia della festa, decori, trucchi, e maschere sullo stile carnevalesco. Alle spiegazioni più dettagliate daremo spazio più avanti». Invece Simona, che ha tre figli, ai due ragazzi più grandi qualche spiegazione l’ha già data: «Quando mi hanno chiesto che tipo di festa fosse, gli ho spiegato che principalmente è una festa commerciale e che non appartiene alla nostra tradizione. Ho poi sottolineato cosa noi festeggiamo e commemoriamo il primo e il 2 novembre. Il tutto senza demonizzare o giudicare le scelte di chi ci sta attorno».
Dell’aspetto commerciale dell’evento che ha in qualche modo “colonizzato” le nostre città sono ben consapevoli tutti: «Io non lo amo per nulla, lo ritengo la solita trovata commerciale importata senza criterio. Dopodiché, la zucca mi piace parecchio e avendone una da 3 chili sul balcone mi sa che finirà in una torta....ma qualche giorno dopo Halloween!», dice Stefania, mamma di una bimba di 3 anni. Per Emanuela, che ha una bimba ancora più piccola, Halloween «è un’americanata che non sopporto e quando mia figlia crescerà di certo non la incentiverò».
D’accordo con loro anche Simona, mamma di un bambino di 6 anni: «I nostri bambini la conoscono più dai cartoni animati che vedono in tv che da vere e proprie usanze qui in Italia…In particolare noi ne abbiamo un ricordo spiacevole perché per caso, quando mio figlio aveva 2 anni, siamo usciti a mangiare una pizza e ci siamo trovati un gruppo di ragazzini grandi vestiti da streghe e fantasmi. Il nostro piccolo si è spaventato tantissimo... ha creduto fossero veri».
Poi c’è chi riporta altre esperienze regionali, come Carla, mamma di due maschietti di 6 e 3 anni: «Personalmente non condivido l’americanata, ma da sicula l’ho sempre festeggiato. Al Sud i morti portano i regali ai bambini e si fanno 3 giorni di festa... Ma non c’entra nulla con dolcetto e scherzetto!». E Fabio, papà di una bimba piccola, che riporta l’esperienza della sua città: «Da un po’ di anni nel nostro paese, 1500 anime, in Umbria, fa il Santi’s party, proprio per "opporsi" alla festa di Halloween. Non mostri ma santi. La festa ha sempre un bel successo, poi certamente vengono anche i ragazzini che hanno appena finito il giro “dolcetto scherzetto”...».