Una bella legge, secondo Mario Marazziti, che ha guidato la Commissione Affari sociali della Camera nell’ultima fase del lavoro sulla legge del “Dopo di Noi”, finalmente approvata a Montecitorio, con l'ok senza modifiche, con 312 sì, 64 no e 26 astenuti. «È la prima volta che la legge aiuta davvero le
famiglie che hanno un caro con disabilità», dice e
famiglie possono sentirsi finalmente sollevate. Il problema non è più soltanto
loro. E quindi non c’è più l’incubo, la tragedia di non farcela o di morire
senza sapere qual è il futuro per i loro cari con disabilità».
Il deputato
spiega che ci sarà «un fondo pubblico, di 90 milioni per quest’anno
e con i primi 150 milioni nel triennio, perché le Regioni e tutti i soggetti
interessati possano garantire percorsi personalizzati per i disabili gravi dopo
la morte dei genitori. Progetti di vita quanto più possibile di tipo familiare
e domiciliare da costruire insieme ai genitori, ai parenti, a chi segue le
persone con i disabili gravi e con gli stessi disabili se il tipo di disabilità
lo permette. Per esempio si può decidere che ci sarà qualcuno che lo
accompagnerà alle partite di calcio, per fare un esempio. O a prendere un
gelato, o al cinema. Perché non si interrompano le abitudini della persona
quando i genitori invecchiano o non ci sono più. Questo perché la legge
stabilisce non solo il quanto viene destinato al futuro del disabile, ma
consente di definire da oggi per quanto i familiari non ci saranno più anche il
chi e il come faranno delle cose per il proprio caro».
Viene definito dunque come opererà il
cosiddetto trust, il fondo nel quale confluiscono i beni destinati al progetto
di vita per quella persona, e chi è la persona di fiducia, il cosiddetto
trustee, che dovrà operare e come.
«Non ci sono lobby e chi non ha votato
questa legge perché ha detto di essere contro le lobby delle assicurazioni ha
fatto una pessima informazione», conclude Marazziti. «La lobby dei disabili
gravi, come ho detto anche nella mia dichiarazione di voto, è la lobby più
debole che ci sia. Ma siamo contenti perché siamo riusciti a fare una buona
legge».