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martedì 17 settembre 2024
 
Ragazzi e libri
 

«Legge solo perché lo costringe la scuola..»

08/12/2022  "Cosa fare quando tuo figlio non ha interesse per la lettura? Legge solo quello che gli impone la scuola perché altrimenti per lui, i libri potrebbero scomparire. Sono avvilita perché la lettura aiuta a crescere e a sviluppare un pensiero critico, ma lui non ne vuole sapere..."

Mio figlio dodicenne praticamente non legge più nulla. Le uniche letture che fa sono quelle che gli propone, anzi che gli impone, la professoressa di lettere. Li legge per obbligo, non per passione. Poi magari dice anche che gli sono piaciuti un pochino. Ma afferma che se fosse per lui, i libri potrebbero anche scomparire dalla faccia della terra. Per me, che sono docente della primaria, questa è una grandissima delusione. A volte lo obbligo a leggere, altrimenti non ottiene l’accesso ai videogiochi, con i quali lui passerebbe ore non facendo altro. Però ogni volta è un tiro alla fune sempre più difficile. In tutto questo, purtroppo, mio marito rimane in disparte. Lui non tollera che in casa ci sia tensione ed è molto infastidito quando io e mio figlio ci mettiamo a litigare per questo genere di problemi. Mi sento impotente. Lei ha qualche consiglio? VALENTINA

— Cara Valentina, la questione che mi poni è già comparsa altre volte su queste pagine. Una volta entrati in preadolescenza, i maschi – anche se precedentemente grandi lettori – tendono ad abbandonare questo comportamento, a volte anche in modo drastico se non totale. È un problema? Francamente sì. Leggere promuove lo sviluppo delle competenze cognitive, amplia il proprio vocabolario e quindi permette di comunicare meglio con gli altri e di condividere in modo chiaro e completo il proprio pensiero.

Nel capitolo finale del bellissimo saggio di N.S. Baron Come leggere. Carta, audio o schermo? (Cortina) si afferma: «Sembra probabile che i dispositivi digitali siano utili per obiettivi di apprendimento concreti e a breve termine, mentre le abilità cognitive complesse si sviluppano meglio attraverso la lettura tradizionale su carta». Ovvero, anche leggendo un testo da schermo, non si ottiene la stessa qualità di comprensione e sviluppo di competenze che si ottiene leggendo un libro cartaceo. Spesso i ragazzi definiscono “noiosa” la lettura dei libri, preferendo quella su schermo perché è più veloce e presenta meno affollamento di parole. La questione di fondo è che leggere libri su carta è più impegnativo di qualsiasi altra cosa tu faccia dentro uno schermo. E che l’abitudine agli schermi riduce sempre più l’attrazione verso i libri, anche in chi ne era molto appassionato

Cosa consiglio io? Di non stancarsi mai di fare tiri alla fune con i nostri figli, consapevoli che loro preferirebbero un videogioco a qualsiasi proposta su carta stampata. E da questa rubrica, imploro i docenti di tutte le scuole di non smettere mai di far leggere libri ai loro studenti. La scuola, oggi, sembra essere l’ultimo presidio che conferisce dignità e importanza alla lettura dei libri, rendendola spesso un’attività necessaria e imprescindibile. Infine, chiedi al papà di essere tuo alleato: lamentarsi del fatto che in casa c’è un conflitto senza fare nulla per aiutarti a gestirlo non fa altro che aumentare il problema

 
 
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