Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
sabato 05 ottobre 2024
 
dossier
 

Legittima difesa, la riforma è legge. Ecco le novità

28/03/2019  Esulta il vicepremier Salvini: «Questo 28 marzo è un giorno bellissimo non per la Lega ma per gli italiani. Critico invece il presidente dell'Unione delle Camere penali Giandomenico Caiazza: «È una legge inutile e pericolosa»

La riforma della legittima difesa voluta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini è stata approvata anche dal Senato con 201 voti a favore e 38 contro, ed è ora legge. Il testo della riforma era già stato approvato alla Camera ed è stato votato oggi senza nessuna modifica.

Le modifiche che introduce la riforma  sono sostanzialmente tre: due al testo dell’articolo 52 del codice penale, in cui si specifica che la proporzionalità tra offesa e difesa “sussiste sempre” se l’aggressione avviene in casa o sul luogo di lavoro (la modifica è l’introduzione dell’avverbio “sempre”); l’altra è l’aggiunta di un quarto comma che stabilisce che la difesa “è sempre legittima” nel caso qualcuno stia respingendo un’intrusione “con violenza o minaccia”. La terza modifica riguarda invece l’articolo 55, in cui si parla del reato di eccesso colposo di legittima difesa. La riforma specifica che non può essere colpevole di eccesso di legittima difesa colui che si è difeso da un’aggressione nella sua abitazione.

Chi si è reso responsabile di un furto in appartamento, potrà ottenere la sospensione condizionale della pena soltanto in caso di risarcimento integrale del danno alla persona. Chi si è difeso legittimamente non sarà responsabile civilmente.

Le norme sul patrocinio gratuito si estendono anche ai soggetti per i quali è stata disposta l’archiviazione o il proscioglimento o il non luogo a procedere.

Nell’ultimo articolo, si assicura priorità nella formazione dei ruoli di udienza «anche ai processi relativi ai delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose.

LE REAZIONI

Esulta il vicepremier Salvini: «Questo 28 marzo è un giorno bellissimo non per la Lega ma per gli italiani. Dopo anni di chiacchiere e polemiche è stato sancito il sacrosanto diritto alla legittima difesa per chi viene aggredito a casa sua, nel suo bar, nel suo ristorante. Non si legittima il Far West ma si sta con i cittadini perbene»

Critico il presidente dell'Unione delle Camere penali Giandomenico Caiazza: «È una legge inutile e pericolosa e interviene su un'emergenza virtuale, inesistente, visto che i casi di legittima difesa in casa sono due all'anno e si tratta di assoluzioni. È una norma inutile perché qualunque avverbio inserito in una norma non può evitare la valutazione discrezionale di un giudice su un omicidio avvenuto in casa. Ed è pericolosa perché diffonde la convinzione nella gente che si possa agire in condizioni di impunità in casa. Non è così».

Per il presidente dell'Anm Francesco Minisci: «la nuova legge non tutelerà i cittadini più di quanto erano già tutelati fino ad oggi; al contrario introduce concetti che poco hanno a che fare con il diritto, prevede pericolosi automatismi e restringe gli spazi di valutazione dei magistrati, oltre a portare con sé grandi difficoltà di interpretazione: tutto ciò significa che tutti saranno meno garantiti. In più ci sono numerosi dubbi di incostituzionalità»

(foto in alto: il vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini con senatori della Lega con il pollice alzato dopo il voto finale in Senato. Ansa / Giuseppe Lami)

I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo