Ho sbagliato, lo so: le ho detto «Vuoi che faccia il terzo figlio con un’altra?». Ero esasperato. Lei mi diceva: «Il terzo figlio non lo voglio! Perché sfidare ancora la sorte? Ne abbiamo due belli e sani, e se il terzo non nasce così? E poi in che mondo lo andiamo a mettere, con tutto quello che succede? E poi ancora: non ho più voglia di notti insonni e pannolini, sono stanca!!». A parte che ne ho perse più io di lei di notti insonni, ma perché negare il mio desiderio di un terzo figlio? Perché non aprirsi ancora alla vita? Chiedo aiuto alla Posta del cuore! ARTURO
— Chiedere aiuto alla Posta del cuore per avere ragione non è mai una buona mossa, caro Arturo! Non uso rifornire armi a chi crede già di avere ragione! Preferisco fornire munizioni per spostare il proprio rigido e onnipotente punto di vista! È vero, in teoria il desiderio di un terzo figlio è encomiabile. Ma non sulle spalle dell’altro/a! Lo sappiamo, i figli sono un bene prezioso non solo per la singola famiglia, ma per l’intera società. E quanto erano generosi i nostri nonni che ne mettevano al mondo anche dieci! Ma la vita (leggi: il Signore Dio) ha creato un antecedente prezioso: per ogni creatura che nasce occorrono 23 cromosomi maschili e 23 femminili, e per giunta in una combinazione unica e irripetibile.
La vita ci insegna che il sì deve (dovrebbe) venire da ambedue le parti, e non c’è un sì che vale di più o di meno. Tu hai manifestato il tuo desiderio del terzo figlio (fra l’altro dici che sei figlio unico e che hai sofferto molto la tua solitudine!). Ma ora il tuo desiderio è nelle mani della tua donna, senza ricatti e senza colpevolizzazioni: non è di buon gusto rinfacciarle il tuo accudimento dei primi due figli, men che meno prospettarle “fughette” extraconiugali, che tu già riconosci sbagliate. Occorre percorrere un’altra strada: amare di più la tua donna, compresa la sua attuale sfiducia nella vita.
Amare di più vuol dire coccole, tenerezza, vicinanza fisica, ma non solo: vuol dire amare le sue paure, le sue incertezze, la sua svalutazione del mondo in cui viviamo e soprattutto amare la sua attuale autosvalutazione. Forse lei si sta chiudendo in una immagine di sé, forse teme di non essere una buona madre, forse vuole troppo da sé stessa, o forse... chissà! E allora tu comincia a farla sentire una brava mamma, falle sentire la tua stima: questo è un bene prezioso anche per i due figli che ci sono già!!