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venerdì 18 aprile 2025
 
guerra in medio oriente
 

La protesta di oltre 800 funzionari contro Israele: a Gaza si rischia un genocidio

03/02/2024  Funzionari americani ed europei di vari Paesi, tra cui anche l'Italia, rimasti anonimi, hanno sottoscritto un documento che denuncia l'operazione militare israeliana a Gaza e il massacro della popolazione palestinese

E' tempo di dire basta al terribile massacro perpetrato nella Striscia di Gaza. Oltre 800 tra diplomatici e funzionari americani ed europei, tra i quali anche italiani, hanno levato la loro voce, allarmati dall'escalation della violenza in Medio Oriente e dalla minacce alla stabilità geopolitica mondiale, sottoscrivedo un documento "transatlantico", indirizzato alle rispettive cancellerie, in cui accusano Israele di «gravi violazioni del diritto internazionale» con la reazione militare spropositata dopo l'attacco di Hamas de 7 ottobre a Gaza e paventano il rischio di «pulizia etnica o genocidio».

I firmatari per ora sono anonimi, ma sulla sua autenticità sembra che non ci siano dubbi e ad attestarla sono stati media come la BBC e il New York Times. La BBC - che ha ricevuto una copia del documento - riferisce di non aver visto una lista di nomi ma di aver capito che almeno la metà dei firmatari sono funzionari con alle spalle almeno una decina di anni di esperienza. empre la BBC riporta le parole di uno dei firmatari, un funzionario con 25 anni di esperienza nella sicurezza nazionale, che ha parlato alla Tv britannica: «Le voci di coloro che conoscono la regione e le dinamiche non sono state ascoltate. Ciò che è davvero differente qui è che noi non stiamo fallendo nel prevenire qualcosa, siamo attivamente complici. Questo è totalmente differente da qualunque altra situazione che io ricordi».

La lettera rappresenta una protesta pubblica clamorosa, un'espressione del dissenso di portata storica e senza precedenti all'interno dei Governi degli Stati alleati di Israele. Nel documento, riporta la BBC, i funzionari esprimono un deciso e severo richiamo ai rispettivi Governi che, con le loro politiche, atrraverso una sorta di favoreggiamento, rischiano di contribuire alle gravi violazioni. E affermano che, mentre l'operazione militare israeliana ha causato morti e distruzioni senza precedenti, non sembra che ci sia in atto una strategia davvero efficace per rimuovere Hamas come minaccia, né una soluzione politica per garantire la sicurezza di Israele a lungo termine. Critiche respinte con forza dal Governo di Netanyahu attraverso l'ambasciata israeliana a Londra.

In Medio Oriente si combatte da 120 giorni. Secondo oi dati ufficiali forniti dalle autorità di Gaza, ad oggi nella Striscia sono morti più di 26.750 palestinesi, 65mila sono le persone ferite. Mengre a Tel Aviv le famiglie degl ostaggi ancora nelle mani di Hamas continuano la loro proesta per chiedere la liberazione dei loro cari, va avanti il lavoro diplomatico per definire i punti dell'intesa fra Israele e Hamas, mediata da Qatar, Egitto e Stati Uniti, per il cassate il fuoco, la liberazione degli ostaggi ie dei prigionieri palestinesi in Israele. Il rischio dell'allargamento del conflitto, tuttavia, è sempre più grande: con una serie di raid, in risposta all'uccisione di tre soldati Usa in Giordania, gli Stati Uniti hanno colpito 85 obiettivi in Siria e in Iraq, scatenando la dura condanna dell'Iran.

(Foto Reuters: distruzioni a Rafah, nella Striscia di Gaza)

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