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venerdì 17 gennaio 2025
 
camorra
 

Lettera aperta a Denise Cutolo

24/02/2022  Non credere che rinnegare le imprese di tuo padre sia un tradimento. Al contrario, potrebbe essere un importante contributo alla ricerca della verità (di Maurizio Patriciello)

Denise, il mio pensiero corre a te, oggi. In questi giorni il tuo cognome è tornato  a caratteri cubitali sulle pagine dei giornali. Un anno fa tuo padre moriva in un carcere di Parma. Furono per te giorni tristi e dolorosi. Lui, purtroppo, non era un uomo qualsiasi; ha fatto tanto male a noi e alla nostra terra. Tante cose già le sai, altre, lentamente, ti saranno chiare con gli studi e lo scorrere degli anni. Vorrei pregarti di non lasciarti scoraggiare dalle polemiche e dalle parole che potrebbero suonare ai tuoi orecchi come offese, ma di continuare a vivere, a divertirti, a uscire con gli amici. A studiare, pregare, andare a Messa. A impegnarti per i fratelli e le sorelle più poveri e sfortunati. Troppo rumore è stato fatto in questi giorni per i manifesti che annunciavano la Messa che i tuoi parenti hanno fatto celebrare per tuo padre a Ottaviano.

Un rumore che non ha potuto non coinvolgere anche te che hai bisogno di serenità. Come stai? Non abdicare mai alla tua dignità di ragazza cui la vita ha riservato un destino particolare. Sforzati di sentirti uguale – né peggiore né migliore - alle tue amiche. Sappi che nessuno figlio è responsabile delle colpe dei suoi genitori. Lo sai che anche tra gli antenati di Gesù ci sono personaggi che si sono macchiati di indicibili colpe? Tu sei tu, una persona unica e irripetibile,  creata a immagine e somiglianza di Dio. In questi giorni ti senti disorientata, offesa, incompresa. Hai ragione. Nessun vittimismo, però, sappi che nessuno ce l’ha con te. Il vero dramma, che tutti ci riguarda, è che ognuno di noi, nel bene e nel male, nelle sue scelte, coinvolge sempre i propri cari. Raffaele Cutolo passerà alla storia. E insieme a lui, per forza di cose, anche i nomi di tua mamma e il tuo. Non cadere, ti prego, nella trappola di voler giustificare a tutti i costi la vita di tuo padre. Sarebbe un errore madornale che nessuno ti perdonerebbe mai. Non ti sto chiedendo di rinunciare ai tuoi sentimenti filiali, che ti fanno onore; sono tuoi, ti appartengono, fanno parte della tua vita. Devi però fare lo sforzo di studiare serenamente gli anni in cui O’ Professore esercitava un potere camorristico impressionante.

Gli anni in cui non passava un giorno che non cadesse qualcuno sotto i colpi di pistole o mitragliette. Per le strade, sui marciapiedi, nelle piazze, davanti alle chiese. Sai, Denise? I ragazzi e le ragazze che in quegli anni avevano la tua età erano terrorizzati finanche di andare a scuola o uscire con gli amici. La storia dirà come sia stato possibile questo scempio disumano. Raffaele Cutolo avrebbe potuto dirci qualcosa di più sugli intrecci tra lui, i “cutoliani”, la politica locale e nazionale, i colletti bianchi insozzati, ma – non so perchè - non ha voluto farlo. E si è portato nella tomba tanti segreti. Perciò, sulle tue fragili spalle, carissima Denise, poggia un fardello pesantissimo. Sii te stessa. Mettiti nei panni di coloro cui la camorra ha rovinato l’intera esistenza, delle vedove, degli orfani. Non credere che rinnegare le imprese di tuo padre sia un tradimento. Non lo è, al contrario, potrebbe essere un importante contributo alla ricerca della verità. Ripeto, nessuno ha il diritto di chiederti di non amare colui che ti ha dato la vita, né di pregare per lui o portargli un fiore al  cimitero. Gli uomini giudicano – hanno il dovere di giudicare e condannare – coloro che fanno male agli altri uomini. Ma hanno anche il dovere, davanti alla morte, di non infierire inutilmente su di essi. Hanno, altresì, il dovere di non rendere impossibile la vita della sua famiglia, soprattutto quando a soffrire c’è una ragazza della tua età, con la sua sensibilità, la sua inalienabile dignità. Apriti al futuro e alla speranza. Tra qualche settimana è primavera, il nostro Vesuvio si coprirà del colore della ginestra. Respira la vita a pieni polmoni. Chiedi alla tua famiglia, in futuro, di essere più prudente. La sobrietà e la riservatezza è sempre da preferire. Papa Francesco ha invitato i ragazzi italiani a raggiungerlo in piazza San Pietro, Lunedì in albis. Ha bisogno di loro e loro hanno bisogno di lui. Chiedi al tuo parroco di inserirti nell’elenco dei partecipanti. È tuo diritto ascoltare le parole del Santo Padre e ricevere la sua benedizione. Auguri, Denise. Sii felice e aiutaci a essere felici. 

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