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lunedì 04 novembre 2024
 
Scuola
 

Lettera ai bulli di una ragazza vittima

15/09/2017  Una studentessa di un istituto veneto ha pubblicato sul giornale scolastico una lettera in cui afferma dignitosamente la sua capacità di reagire alle prese in giro e ringrazia i suoi persecutori per averla resa più forte

Una studentessa di 15 anni dell’Istituto enologico Cerletti di Conegliano (Treviso) dopo essere stata vittima di bullismo da parte dei suoi compagni a causa del peso ha pubblicato sul giornalino della scuola una lettera dal titolo “Lettera aperta di una vittima del bullismo”, molto dignitosa in cui rivendica la sua forza e la sua capacità di reazione.   « A tutti voi  che nel corso della mia vita vi siete solo impegnati a “divertirvi” con le mie emozioni, sottolineando i miei difetti anche più nascosti, distruggendomi interiormente senza rendervene conto, voglio dire grazie. Grazie per avermi lasciata sola a raccogliere i pezzi rotti di me stessa e fatto in modo che li rimontassi a mio piacimento così da sembrare più forte; grazie perché adesso il mio fisico è cambiato. Non so se è migliorato perché ho perso quei pochi chili che avevo in più di cui mi vergognavo, dopo tutte le vostre critiche poco costruttive ma pesanti, perché eravate in tanti se non troppi a farle.». Il Cerletti, che forma i futuri professionisti del vino, è lo stesso istituto che frequentò il governatore del Veneto Luca Zaia. Già nel 2015 fu sospesa un'intera classe per atteggiamenti offensivi nei confronti degli insegnanti, con gli allievi costretti a scontare la punizione facendo volontariato in una casa di cura». La lettera si chiude così: «Voglio solo dire un altro grazie a tutti quelli privi di cuore nei miei confronti. Sapete perché vi ringrazio? Perché, nonostante tutto, la vostra ignoranza mi ha resa più forte e ho sempre mantenuto il sorriso davanti a voi, non lasciandovela vinta». Per Lino Benacchio, professore di Lettere che coordina il giornalino scolastico, «è un testo brutale, sincero, che costringe tutti, studenti e insegnanti, a riflettere su quanto accade in qualunque istituto». Anche per la preside Damiana Tervilli, che si dice orgogliosa della studentessa, «scrivere questa lettera e poi decidere di pubblicarla è stato un atto di straordinario coraggio, un gesto di ribellione ai soprusi ma anche di fiducia nei confronti del mondo degli adulti e della scuola». 

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