Caro Roberto,
purtroppo non sei
il primo che propone, anche se
con con un’infinità di incertezze
frammiste a ossessioni, la
legalizzazione della droga. Anche
per te sarebbe un male, ma,
diciamo, minore; ammesso che
esistano i mali minori. Io speravo
che, sapendo e scrivendo tutto
quello che hai scritto, avresti
avuto il coraggio di battere
l’altra strada, altrettanto
importante e forte, cioè quella della prevenzione e dell’educazione. Anche tu,
preso dagli aspetti politici, illegali, violenti e sempre in aumento, hai mollato
le braccia. La mafia c’entra e ha un peso spaventoso, drammatico. Sono il primo
a dirlo, sapendo quello che dico.
Forse non lo sai, ma con Exodus sono in cinque
località della Calabria da vent’anni. Non ho mai fatto chiasso, perché le mie tesi
sono altre. Monsignor Giancarlo Bregantini mi ha offerto ad Africo una struttura
e dentro abbiamo attività giovanili, parascolastiche, corsi per genitori. I risultati
lenti, piccoli, poco visibili stanno emergendo. Io vengo dal mondo dell’oratorio,
dello scoutismo e della pedagogia. A mio rischio sono, oltre che ad Africo, a
Santo Stefano in Aspromonte, a Reggio Calabria, a Caccuri, a Tursi. Ho rischiato
e rischio la vita.
Prima di lanciare certe tesi non ti pare che uno come te
potrebbe sentire qualcuno come noi? Voi avete un’idea distorta e preconcetta
degli operatori di comunità. Non siamo così ignoranti e prefissati da non capire
e da non farci domande. Il guaio è che, troppi di voi, non sanno quali profonde
radici e potenzialità abbia l’educazione. La tua tesi libera tutti gli adulti, genitori,
insegnanti, servizi sociali, animatori, dalle loro pesanti responsabilità, non
delegabili. È vecchia la tesi, proposta dal buon Adamo, nella quale si accusava
Eva del male accaduto.
Mettiamoci attorno a un tavolo e riflettiamo a 360
gradi sulle conseguenze drammatiche che questa società edonista, egoista
e superficiale non vuole esaminare e approfondire. Da ultimo, anche
risolvessimo il problema della droga, caro Roberto, non avremmo risolto niente.
L’alcol, il gioco, la violenza, la pedofilia, la prostituzione, il femminicidio,
l’evasione e l’immoralità politica dove li mettiamo? Sono forse mali minori?