Il senso dell'incontro di preghiera e di dialogo fortemente voluto dal Papa e programmato giovedì 1° luglio l'aveva spiegato giorni fa il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, il cardinale Leonardo Sandri: «In Libano la comunità cristiana, in tutte le sue componenti, si interroga, riflette e prega: lo fa nelle persone dei Capi delle rispettive Chiese e Comunità ecclesiali, che vengono a Roma non portando soltanto sè stessi, ma il grido di un popolo, che certamente li accompagna in preghiera».
Nelle intenzioni di Jorge Mario Bergoglio la Giornata di preghiera e riflessione per il Libano del 1° luglio vuole aprire spiragli di pace nel Paese dei Cedri, oppresso da dura crisi al tempo stesso politica, economica e sociale, acuita, nell’agosto 2020, dalla violenta esplosione al porto di Beirut. Una crisi drammatica per la gente comune. In meno di due anni, secondo le stime della Banca Mondiale, la percentuale di chi vive in stato di povertà è salita dal 25,6% a oltre il 45%, mentre il tasso di popolazione in povertà estrema è cresciuto dal 10% al 22%.
L'appuntamento del 1° luglio sigilla un cammino lungo 30 anni, ha ricordato il cardinale Leonardo Sandri. Il percorso è cominicato con il Sinodo per il Libano, convocato da Giovanni Paolo II nel 1995, ed è poi proseguito con l’esortazione apostolica Una speranza per il Libano, consegnata nel viaggio del Pontefice del maggio 1997 nel Paese dei Cedri. Su questi passi si è mosso anche Benedetto XVI che scelse proprio il Libano per firmare e consegnare il Documento a conclusione del Sinodo speciale per il Medio Oriente, nel settembre 2012, Ecclesia in Medio Oriente, durante quello che fu l’ultimo viaggio apostolico prima della rinuncia.
Papa Francesco ha chiamato i leader cristiani del Libano, un Paese che conta poco meno di 7 milioni di abitanti, per una giornata dal programma intenso. Sono previste preghiere e tre sessioni di incontri. S'inizia alle 8,30. La preghiera conclusiva, con l'intervento del Santo Padere, è fissata per le 18.Tre, le intercessioni che si dovranno levare in cielo: per il Medio Oriente, per i cristiani del Libano e per l’intera famiglia umana. Nel libretto della Giornata, diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede, sono riportate le tre preghiere. È previsto che vengano recitate in italiano, arabo e inglese subito dopo la proclamazione del Vangelo, il passo delle Beatitudini (Lc. 6,17-36)