«Scoprire
a cento passi da casa un appartamento, un autosalone o un bar che era
di un mafioso. Scoprire la storia di quel luogo e di quel boss, parte
del passato,
rimosso,
della propria città. Scoprire che la Lombardia è la quarta regione
per numero di beni confiscati, e il solo Comune
di Milano ne ha ben 340, tra immobili e aziende».
Così
Libera Lombardia presenta la giornata “delle porte aperte” per
visitare i beni sottratti alle mafie. Ma non solo. L'iniziativa,
spiega ancora l'associazione fondata da don Ciotti, mira a far
«ri-scoprire
che nella primavera del 1995, un milione di persone firmarono la
proposta di legge di Libera che prevedeva il riutilizzo sociale dei
beni confiscati alla criminalità organizzata, che è diventata la
legge 109 del 7 marzo 1996».
E,
insieme, il fatto che associazioni,
cooperative, fondazioni hanno creduto nel valore sociale di questa
legge e hanno raccolto la sfida.
«È
un modo di «scoprire»,
conclude il comunicato di Libera, «che
dove un tempo c'erano le mafie, oggi ci sono persone che giorno dopo
giorno si impegnano per la legalità, la giustizia e i diritti».
Gli
studenti sono stati accompagnati
da rappresentanti di enti locali, associazioni, cooperative,
fondazioni e dai volontari di Libera, che hanno
illustrato
loro la
storia del bene con il passaggio dai proprietari precedenti (tra cui
figurano usurai, trafficanti di droga e politici) all’attuale
destinazione: centri per disabili, comunità di recupero dalla
tossicodipendenza, luoghi di aggregazione, associazioni sportive.
CON LA COLLABORAZIONE DI:
Agenzia
Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata
– sede di Milano
Associazione Il Balzo
ATS Occhi aperti
Comune
di Milano
Ass. Politiche sociali e Cultura della salute, settore
anziani
InformaGiovani di Sesto San Giovanni
IIS
J.C. MAXWELL – Milano
IIS LAGRANGE – Milano
Istituto
Alberghiero Carlo Porta – Milano
I.C.S.
Frazione BUSTIGHERA / MEDIGLIA
IIS Giulio Casiraghi – Cinisello
Balsamo
IIS Altiero Spinelli – Sesto San Giovanni.