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Libri per l'estate/2 Stephen King

29/07/2013  Un omicidio da risolvere, un pizzico di horror ma, soprattutto, il passaggio dalla giovinezza all'età adulta, l'amicizia, l'amore, la lealtà e il tradimento: sono gli ingredienti di "Joyland", l'ultimo libro del celebre scrittore americano.

Se siete alla ricerca di una lettura coinvolgente e non banale per l’estate, affidatevi alle mani sapienti di Stephen King. Chi ha seguito la parabola letteraria dello scrittore americano, acclamato per romanzi da cui sono stati tratti celebri film, sa che da qualche tempo la dimensione di mistero ha lasciato il passo, pur senza svanire del tutto, a toni più esistenziali, nostalgici e poetici. Non che questi ultimi fossero assenti nelle opere più giovanili, ma non godevano della stessa attenzione.

Il suo ultimo romanzo, Joyland (Sperling & Kupfer), è un riuscito esempio di questa “seconda” fase. Un giornalista ormai sessantenne – guarda caso, più o meno l’età di King – racconta l’incredibile estate del 1973, quando aveva 21 anni. Per pagarsi gli studi, durante le vacanze trova impiego in un parco giochi nella Carolina del Sud. E sarà davvero un’esperienza indimenticabile, quella che vivrà Devin – questo il nome del protagonista –, che sancirà la fine della sua giovinezza. Mentre si calerà con successo nella realtà quotidiana del parco giochi e stringerà un’intensa amicizia con due coetanei, il disincantato Tom e la bella Erin, il ragazzo verrà a conoscenza di una “leggenda”, secondo la quale il fantasma di una ragazza sarebbe rimasto intrappolato in una delle attrazioni, il Castello del brivido, dopo che era stata assassinata dal suo accompagnatore, di cui si è persa ogni traccia. Tutti i giorni, camminando sulla spiaggia per raggiungere il luogo di lavoro,

Devin passa davanti a una grande casa colonica, davanti alla quale vede un ragazzo in carrozzina e l’affascinante ancorché scorbutica madre. Due persone che, come gli predirà una donna che lavora al parco, avranno un ruolo decisivo nella sua vita. E quando Devin vorrà risolvere il mistero del fantasma prigioniero del Castello, scoprirà che spesso le apparenze ingannano…

Stephen King sa come tenere desta l’attenzione del lettore. In Joyland, non è tanto la componente di thriller e di mistero l’arma di cui si serve (e in cui, forse, non dà il meglio di sé), bensì l’abilità nel tratteggiare la storia di un ragazzo colto nel passaggio dalla giovinezza all’età adulta, nel descrivere la ferita inferta dalla fine del primo amore, nel raccontare la forza dell’amicizia, nel restituire la malinconia del tempo che passa, nel rivelare l’angoscia di una madre che conta i giorni che le restano da vivere accanto al figlio malato. Come in Le ali della libertà, Il miglio verde e il racconto Il corpo, King conquista esplorando in profondità l’animo umano.

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