Lillo (a destra) e Greg (Ansa).
Vuoi vedere che a furia di dire che in Italia non cambia mai nulla, quando arriva qualche novità non siamo più capaci di accorgercene? Nella montante escalation di film natalizi si sta insinuando,infatti,una sorta di cinepanettone “politically correct”, senza volgarità, o per lo meno senza le peggiori grevità del passato. È il caso, per esempio, di Un Natale stupefacente, regia di Volfango De Biasi, protagonista la coppia Lillo&Greg, accompagnata da un cast che prevede anche, tra gli altri, Ambra Angiolini, Paola Minaccioni e Paolo Calabresi.
Greg è assente, a casa con 40 di febbre, e Lillo è “costretto” a farsi in due, finalmente: «È vero, lavoriamo sempre assieme, ormai da 21 anni, dal 1993».
E come sarebbe questa storia del cinepanettone politicamente corretto? È vero o è una forzatura?
«Chissà, potrebbe anche essere», risponde sorridendo, sprofondato in poltrona e contento dell’esperienza. «In realtà, quando ci hanno proposto il film, ci hanno parlato di una pellicola per famiglie e allora mi si è risvegliata una felicità antica. Mi sono ricordato di quanto mi piaceva andare al cinema, da bambino, con i miei genitori. Ecco, se questa pellicola farà sorridere mamme e bambini, padri e nonni, allora vorrà dire che abbiamo colto nel segno».
Nel film, Lillo e Greg sono due zii che si devono prendere cura di un bambino di otto anni rimasto senza genitori, accusati ingiustamente di essere addirittura coltivatori di sostanze stupefacenti e finiti, per questo, in carcere. Come zii i due sono assolutamente improbabili, e forse proprio per questo finiscono per guadagnarsi la simpatia degli spettatori, mostrando la loro leggerezza comica, riconoscibile al primo colpo.
Siete intervenuti anche nella fase di sceneggiatura?
«Sì, un pochino abbiamo voluto rimpdellare le due figure degli zii, ma sempre come contributo alla regia, non perché non fossero state ben costruite inizialmente».
Date l'impressione di essere iperattivi, tra radio, cinema, teatro, sempre in primo piano...
«Davvero? Forse sì, magari è anche troppo, ma la nostra regola è: meglio fare tante cose male che una sola bene».
E con questo già si capisce il tono surreale della loro comicità, fatta di personaggi che hanno ormai un’aura di piccolo mito radiofonico, grazie a 610, appuntamento quotidiano su Radio 2 del pomeriggio. La trasmissione sembra una riedizione, ad anni di distanza, di quel gioiello che fu Alto gradimento e Lillo confessa: «Qualche volta, finita la messa in onda, ci chiama Renzo Arbore e si complimenta con noi. Ma la realtà è che lui ha inventato un modo di fare radio, mentre noi seguiamo schemi già esistenti, nulla di realmente nuovo».
Così, negli anni, personaggi come Normal man – una specie di supereroe al contrario, uguale a ogni debolissimo comune mortale –, o il dolente profugo venuto dalla lontana terra di Gravoznia, o il grande capo indiano Estiqatsi(e chissà se si scrive proprio così, tanto l’importante è la pronuncia...), ma anche il campione mondiale di calabrese estremo, finiscono per affollare la ribalta di 610. A proposito, provate a leggere ognuna delle tre cifre come se fossero tre parole, per capire meglio l’andazzo.
Come nascono i vostri personaggi?
«Innanzitutto lavoriamo assieme, ci scambiamo opinioni e contributi con generosità assoluta. Alcuni nascono dal passato più remoto,come Normal man, che era un personaggio che avevo creato quando lavoravamo in una casa editrice di fumetti. Era un fumetto ed è stato riambientato alla radio». In molti casi, Greg è di stampo british, quasi distante e cinico dalla realtà che ha di fronte, mentre Lillo appare più sanguigno ma alquanto pasticcione, oltreché vittima dell’amico:«In realtà questo accade solo all’inizio della trasmissione, presentando la puntata. Noi non siamo la coppia comica tipica, in cui uno è il comico e l’altro la spalla. Siamo ora l’uno ora l’altro comico e spalla, a seconda delle occasioni».
Intanto, è pronta la nuova tournée teatrale, che li vedrà protagonisti di La fantastica avventura di Mr.Starr: «È un lavoro scritto da Greg», puntualizza Lillo, a conferma di una delle migliori e rare amicizie del mondo dello spettacolo.