Arriva la bella notizia del bonus mamma, ovvero la possibilità entro certe caratteristiche ed età dei bambini di richiedere uno sgravio fiscale in via sperimentale per le mamme dipendenti a tempo indeterminato con due figli di cui il più piccolo non abbia ancora compiuto i 10 anni di età e per le mamme con tre figli, ed è subito caos! Perché andando a guardare bene i soldi recuperati con lo sgravio fiscale si andrebbero a perdete altrove incidendo sull’Isee dell’anno e sul conteggio dell’Assegno unico. Ne parliamo con Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni familiari.
«Troppa insicurezza e troppe contraddizioni perché si possa parlare effettivamente di una misura di politiche familiari e per la natalità adeguata. Le politiche per la natalità devono essere generose, strutturali e universali, altrimenti non sposteremo di una virgola i clamorosi tassi negativi di natalità che sta vivendo l’Italia. Anzi la denatalità continuerà a precipitare verso il basso» è la prima reazione.
Quindi questa misura decontributiva non è significativa?
«Abbiamo più volte segnalato come questa misura decontributiva, per le mamme lavoratrici, soffra gravemente per non essere né universale, sono escluse in particolare le libere professioniste e le donne con lavoro precario, né strutturale vista la attuale provvisorietà dell’intervento, e anche meno meno generosa di quanto paventato all’inizio».
C’è poi un’ombra sull’efficacia reale del provvedimento.
«Gli effetti fiscali che si stanno palesando ridimensionano ulteriormente questo provvedimento. O si è trattato di un errore dei tecnici che si sono occupati di redigere la norma o, se consapevoli, si tratta di uno dei classici casi di “illusione fiscale”: con una mano ti do 10 sulla carta per poi riprendermi 4 con l’altra, e così risparmiare risorse».
Cosa servirebbe davvero?
«Auspichiamo un provvedimento d’urgenza che elimini gli effetti negativi collaterali di questa misura. È l’occasione per intervenire in modo analogo per sterilizzare gli effetti collaterali di assegno unico 2022 che ha fatto schizzare l’Ise di moltissime famiglie privandole della possibilità di numerosi altri vantaggi: dal Bonus nido all’integrazione all’affitto, e poi il bonus bollette, le agevolazioni per le tasse universitarie, o quelle per la mensa, la scuola dell’infanzia, le mense scolastiche, addirittura per l’accesso al Banco alimentare. Se lo Stato vuole veramente incidere sui processi con queste misure, deve sterilizzarne gli effetti negativi».