Ci sono storie che sembrano romanzi, eppure sono vere. Saroo Brierley ha raccontato la sua nel libro La lunga strada verso casa, che ora è diventato un film diretto da Grath Davis. Siamo in India nel 1986, nella città di Madras. Due fratelli, il tredicenne Guddu e il piccolo Saroo di 5 anni, aiutano la madre rubacchiando pietre sui treni. Una vita selvaggia, non esente da pericoli. Saroo insiste per seguire il fratello che ha trovato un nuovo e faticoso lavoro, ma è troppo piccolo e alla stazione si addormenta su una panchina. Guddu lo lascia lì raccomandandosi di non muoversi, ma Saroo al suo risveglio si mette a curiosare dentro un treno, che a un certo punto parte. Un treno vuoto che attraversa l’India, 1.600 chilometri in due giorni, no ad arrivare a Calcutta. Qui Saroo, senza essersi reso conto della distanza percorsa, invoca invano il nome del fratello maggiore e della mamma. Poi quando capisce di essere davvero solo comincia a vivere in strada, rubacchiando cibo qua e là, sporco, arruffato. Fino a quando un ragazzo lo conduce dalla polizia. Da lì finisce in un orfanotrofio e, visto che sono vane le ricerche della madre, viene adottato da una coppia che vive in Australia (la madre adottiva è un’intensa Nicole Kidman). Saroo si ambienta molto bene nella nuova situazione e lo ritroviamo ormai adulto (interpretato da Dev Patel, l’attore indiano di The Millionaire e Marigold Hotel), con una fidanzata e un gruppo di amici a cui racconta la sua incredibile storia. Sull’onda dell’entusiasmo lo incoraggiano a provare a rintracciare sua madre basandosi sui suoi pochi ricordi e su Google Earth; fare cioè il percorso a ritroso da Calcutta e cercare di riconoscere le immagini delle stazioni, fino a trovare quella che combacia con il suo ricordo. Una ricerca disperata, ossessiva, che lo allontana dalla sua famiglia adottiva e dalla fidanzata. Ma la sua tenacia viene premiata e Saroo può infine riabbracciare sua madre dopo 25 anni! La storia è ben narrata, sottolineata da un’azzeccata colonna sonora, e mostra un’India autentica, così come sincera è la commozione che suscita lo smarrimento del bambino e il ritrovamento del ragazzo. Straordinaria l’interpretazione dell’esordiente Sunny Pawar nel ruolo del piccolo Saroo.