Chissà quante se ne stanno ancora lì, in fondo a un cassetto.Secondo gli ultimi dati ufficiali, il valore delle vecchie lire ancora in circolazione è pari a 1 miliardo e 300 milioni di euro. Senza contare le monete, si tratta di oltre 196 milioni pezzi da mille lire, i biglietti con il volto sorridente di Maria Montessori. In giro ci sono anche oltre 30 milioni di banconote da 5 mila, 40 milioni di pezzi da 10 mila, 7 milioni e mezzo di biglietti da 50 mila, 12 milioni di tagli da 100mila e ben 300 mila pezzi da 500 mila lire. Dal primo marzo 2012 tutte queste banconote andranno in prescrizione, come si dice con un termine tecnico: non potranno, cioè, più essere cambiate nemmeno dalle filiali locali della Banca d'Italia; rimarranno oggetto per i nostalgici o per i collezionisti, ovvero, più semplicemente diventeranno carta straccia.
Per far sì che la nostra vecchia moneta sia utile a chi fa più fatica, la Caritas diocesana di Torino ha deciso di rilaciare un progetto avviato la scorsa primavera e significativamente chiamato "1.936,27 buoni motivi per combattere la povertà". Tutti coloro che in abiti dismessi, in cantine, in solai, nelle seconde case trovano ancora banconote o monete del vecchio conio possono destinarle all'aiuto di chi vive condizioni di indigenza e di emarginazione. L'esperienza dice che i cambi di stagione riservano sorprese, in tal senso. L'invito è di consegnare le vecchie lire negli uffici Caritas di via Val della Torre 11 (chiesa del Santo Volto). E' possibile farlo fino al 31 dicembre, tutti i giorni lavoratori dalle 9 alle 12,30. Quanto ricevuto verrà cambiato in valuta corrente entro il 29 febbraio 2012.
Ad oggi, quest'originale raccolta ha già fruttato 8.000 euro, di cui 3.090 per le monete d'argento da 500 lire.
Il passa-parola ha fatto arrivare anche Franchi svizzeri e Sterline
d'oro nonché candelieri, portafrutta ed altri oggetti in metallo
prezioso. Un particolare ha commosso tutti. In una busta, c'erano una
banconota da 50.000, 6 pezzi da 10 mila e un biglietto: "Offro
con gioia queste poche lire per opere di bene. Sono i soldi che
per 15 anni sono rimasti nel portafoglio di mio figlio; così, dal
momento in cui ebbe l'incidente che quattro giorni dopo lo portò alla
morte. Non aveva ancora 18 anni. Sicuramente questo gesto è quello che lui avrebbe voluto. Una mamma".