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martedì 08 ottobre 2024
 
Il Teologo
 

«Fare il digiuno provoca litigi in famiglia. Meglio smettere?»

24/09/2020  «Se la pratica individuale del digiuno diventa causa di litigi in famiglia è meglio rinunciarvi, sebbene con dispiacere, o insistere convinti di fare una cosa buona?» Leggi la risposta del Teologo

ILENIA C. - Se la pratica individuale del digiuno diventa causa di litigi in famiglia è meglio rinunciarvi, sebbene con dispiacere, o insistere convinti di fare una cosa buona?

Tenendo conto delle odierne condizioni di vita, le norme previste dalla Chiesa per il digiuno sono assai malleabili, lasciando a ciascuno di adattarle responsabilmente alla propria situazione. Non è in discussione il valore ascetico del digiuno che allena lo spirito a fare scelte coraggiose di vita impedendo il sopravvento di quell’idolatria di sé che è l’essenza del peccato originale. Anche in famiglia ognuno deve essere libero di praticare la propria fede; se tutti insieme ancora meglio. Tuttavia, mai dobbiamo dimenticare che la carità, l’attenzione all’altro, contiene tutta la Legge (Mt 22, 40). Pertanto, a prescindere dal caso particolare, di cui non si conoscono i dettagli, la rinuncia a una cosa, in sé buona ma non necessaria, pur di evitare dissidi familiari, costituisce senza dubbio un sacri›ficio più meritorio dello stesso digiuno. «Se avessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla» (1Cor 13,2; cfr. anche Is 58,1-12 sul digiuno).

 

 
 
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