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La casa del sollievo Vidas per i piccoli malati terminali

28/03/2019  Appena inaugurata a Milano, offre assistenza completa e gratuita e che avrà tre funzioni principali: il sollievo, l’abilitazione dei genitori, l’accompagnamento al fine vita. Ce ne aveva parlato il presidente di Vidas Ferruccio De Bortoli

Un argomento doloroso, che non vorremo mai ascoltare: i bambini malati terminali di tumore. Giovanissime vite senza un futuro. Ma anche i loro ultimi giorni su questa terra meritano il massimo delle cure e della dignità. Ci ha pensato Vidas, l’associazione  fondata da Giovanna Cavazzoni a Milano nel 1982 che garantisce assistenza completa e gratuita ai malati inguaribili, a domicilio e nell’hospice casa Vidas, in degenza e day hospice. Ogni anno a Milano, Monza e in 112 comuni dell’hinterland assiste 1.800 pazienti. Nel 2015 Vidas ha creato la prima équipe pediatrica di cure palliative domiciliari per l’assistenza a bambini e adolescenti affetti da malattie inguaribili, Ora anche i piccoli malati hanno un hospice tutto per loro. È stata infatti appena inaugurata a Milano, in via Ojetti, la Casa Sollievo Bimbi, la nuova struttura creata da Vidas, dedicata alle cure palliative per i bambini e adolescenti che soffrono di patologie inguaribili. È il primo hospice pediatrico in Lombardia e uno dei pochissimi in Italia. Una struttura che offre assistenza completa e gratuita e che avrà tre funzioni principali: il sollievo, l’abilitazione dei Genitori, l’accompagnamento al fine vita. Il sollievo, ovvero darà la possibilità alle famiglie con un piccolo malato di alloggiare insieme, temporaneamente, nell’hospice, per recuperare un po’ di riposo e le energie necessarie alla cura dei bimbi affetti di gravi patologie. Le sei camere dedicate al ricovero, pronte ad ospitare l’intera famiglia se necessario, accolgono i minori per periodi di sollievo, quando la famiglia avrà bisogno di momenti di riposo per recuperare almeno una parte dell’energia richiesta dall’assistenza a bambini gravemente malati.
Casa Sollievo Bimbi è anche un ponte tra l’ospedale e la casa, favorendo un passaggio meno traumatico dei minori malati, tra il primo e la seconda. Si tratta dei cosiddetti ricoveri di “abilitazione”, tesi cioè a fornire ai genitori la possibilità di acquisire confidenza con strumenti tecnologici, da utilizzare poi a casa, spesso indispensabili a garantire la sopravvivenza dei loro figli. E’ possibile anche per accompagnare i bambini che per ragioni sociali e abitative non possono trascorrere a casa l’ultimo tempo della loro vita.
Sono 30.000 i bimbi gravemente malati in Italia di cui solo il 30% affetti da patologie oncologiche

IL LIBRO PER CONOSCERE MEGLIO VIDAS E GIOVANNA CAVAZZONI

Giovanna Cavazzoni. L'amore restituito, di Giuseppe Ceretti italiani su Sanpaolostore.it

«Non mi ero reso conto, prima di conoscere Giovanna, di quanta umanità, dolcezza e profonda civiltà ci fossero in un'attività di assistenza ai malati terminali e alle loro famiglie»

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